venerdì 25 novembre 2011

Nebbiolina sul fiume


Ogni volta che porto mio figlio a scuola vedo una foto che potrei fare se avessi la macchina con me.
La settimana scorsa ce l'ho fatta. Mi vergognavo un po' a girare con la macchina fotografica alle otto del mattino, ma tant'è... ecco il risultato.
Buon fine settimana a tutti.

Rotonde spigolose

Immagine tratta dal web
Devo proprio parlarvi del mio rapporto insano con le rotonde.
Cominciamo col dire che dalle mie parti le rotonde spuntano come funghi. Dove prima c'erano semafori o semplici incroci, negli ultimi anni sono spuntate rotonde come piovesse, che se le prendi tutte di seguito ti gira anche un po' la testa.
In alcuni casi il problema è costituito dal fatto che hanno incastrato una rotonda anche dove una rotonda proprio non ci stava, tanto che gli automobilisti continuano imperterriti a deteminare la precedenza come se la rotonda non esistesse. Del resto è talmente piccola che non rallentano neanche e procedono dritti.
A questo punto procediamo un po' col ripasso. Siete d'accordo con me che le rotonde hanno tutte le entrate con un bel segnale di "Dare la precedenza"? Questo non significa forse che tutti, e sottolineo tutti, devono rallentare e non pretendere di passare in 50 di seguito perché quella strada lì, una volta, aveva il diritto di precedenza?
Quando arrivo alla rotonda, di solito, rallento e se è libero mi immetto. Succede che nel frattempo arriva un'altra macchina dalla strada laterale e non rallenta, così mentro io mi immetto (sono arrivata prima io e credo di averne tutto il diritto!) quella si fionda in mezzo alla rotonda e frenando all'ultimo momento si permette anche di stramaledirmi!
Una volta, dopo questa simpatica scenetta, io e l'altra automobilista ci siamo ritrovate faccia a faccia davanti alla scuola di mia figlia, e questa lì a chiedermi se ho visto i segnali, che io devo dare la precedenza, non lei. Ma si è accorta che nel frattempo hanno costruito una rotonda? E' piccolissima, ma si vede bene!
Ah, non c'è niente da fare, in macchina litigo spesso. Uomini o donne che siano non fa differenza.
Di solito sono dalla parte delle donne, ma una "categoria" che non sopporto è quella delle mamme con SUV che portano i bambini a scuola e non riescono a parcheggiare.
Ma di questo parlerò un'altra volta.



martedì 22 novembre 2011

Mamma, manca poco a Natale!

tratto dal web
No, non è l'esclamazione di uno dei miei figli. Sono proprio io che lo dico.
Ho uno strano rapporto con i regali.  Non mi piace farli e neanche riceverli.
Siete ancora lì? Provo a spiegarmi. 
Uno dei principali problemi è che non c'è più gusto a fare un regalo. Veramente, non abbiamo più bisogno di niente.
Credo che l'ultima volta in cui sono stata veramente felice di ricevere un regalo sia stato quando ero bambina e quindi parecchi anni fa.
E' davvero difficile essere sorpresi da un regalo ormai. Però, per educazione devi fare finta di essere contentissimo. E questo è il secondo motivo. Spesso la consegna di un regalo si risolve in un momento di imbarazzo. Odio far finta di essere contenta se non lo sono. anche perché tendo ad essere trasparente. La mimica facciale, infida, mi smentisce spudoratamente.
E arriviamo al Natale. Ho cercato negli ultimi anni di convincere la mia famiglia di origine a smettere di farci i regali per Natale. A me basterebbe passare la giornata insieme, visto che non c'è mai tempo per vedersi con calma. Ma, niente. Un anno sembrava fatta e poi, tutto come prima.
Ora, un altro problema è che a me mancano sempre le idee. Ho la fantasia che si scatena se sono impegnata in qualche attività, ma non chiedetemi di mettermi lì a inventare qualcosa, perché mi blocco immediatamente. Perciò, se già è un problema fare un regalo di compleanno, a Natale che devi fare tanti regali contemporaneamente.... è una vera tragedia.
Ci tengo a precisare che non sono "braccina", non è che non voglia spendere. Se ho l'idea giusta, sono la persona più felice del mondo, perché mi fa piacere sorprendere gli altri e farli contenti.
Ah, un'altra cosa. Non mi ricordo, quasi mai, cosa ho regalato la volta precedente e non è bello!
Quindi, essendo il mio primo Natale su questo blog, chiedo a qualche anima buona di darmi qualche consiglio. So che ci sono delle persone che sono un vulcano di idee. Volessero convogliare un po' di lava anche dalla mia parte, ne sarò grata!



domenica 20 novembre 2011

Così è la vita



Giovedì su Vanity fair ho letto un articolo sul libro di Concita De Gregorio Così è la vita e mi avevano colpito alcune frasi. Sabato sera, giro canale e la vedo, ospite di Fazio a "Che tempo che fa". A parte la coincidenza, sulla quale tornerò un'altra volta, ho risentito le stesse frasi che mi avevano colpito e ne vorrei parlare.
Il libro parla della morte, con l'intenzione di voler superare la naturale diffidenza e chiusura che hanno normalmente le persone verso questo argomento. Come se non facesse parte comunque della nostra vita o se, ammesso questo, non fosse comunque il caso di  parlarne apertamente.

giovedì 17 novembre 2011

Autunno



Era da un po' che inseguivo l'autunno. Avevo una gran voglia di fotografare il rosso e il giallo che ci circonda in questo periodo dell'anno, ma non trovavo mai il tempo di andare in spedizione nelle colline a qualche chilometro da casa mia.

Ma l'autunno mi è venuto incontro. Finalmente l'albero dietro alla mia casa ha cominciato ad assumere i colori adatti. Ogni anno è un po' in ritardo rispetto ai giardini dei vicini... avrà preso anche lui da me e il resto della famiglia? L'albero di Alice... sì, mi piace, suona bene.

Ho ricominciato quest'estate a fare fotografie, durante il mio viaggio. I cugini canadesi mi guardavano un po' straniti perché avevo sempre la macchina in mano. La macchina digitale è un sogno. Ricordo quando dovevi tener conto di quante pose c'erano nel rullino e valutare se la foto meritava o no. Erano problemi, eh?

Adesso invece puoi fare tutti gli scatti che vuoi, provando anche esposizioni diverse....se ne hai il tempo! Altrimenti fai qualche scatto e qualche prova in giardino. Le foto in alto e in basso ne sono la prova. Si può fare di meglio, ma ce ne sono almeno un paio che non mi dispiacciono. 





domenica 13 novembre 2011

Dal puzzle al poliedro

Immagine tratta dal web

Vorrei tornare sulla mia personalissima idea del puzzle, o meglio di come sono fatte (sempre secondo me) le persone.
Per rendere più chiaro quello che intendo, vorrei introdurre il concetto di poliedro.
Ciò che intendo è che tutti noi abbiamo molteplici sfaccettature. Non abbiamo una sola caratteristica, ma lati diversi del nostro carattere, atteggiamenti differenti a seconda delle occasioni, ecc.
Parliamo di me, per esempio. Mi piace tanto scherzare. Sono un po' come Roger Rabbit, avete presente? Non poteva mai rinunciare a una battuta, una volta inziata. Beh, io sono così. Avete presente quei momenti in cui uno dice una stupidata e tutti intorno hanno un mezzo sorriso e pensano tutti alla stessa battuta? Pensano, ma non la dicono! Ci penso io a farlo, perché alla fine dei conti sono un pochino "bastarda dentro". Però non lo faccio con cattiveria. C'è da preoccuparsi di più se non lancio mai qualche frecciatina a qualcuno. Lì si tratta proprio di mancanza di considerazione da parte mia. Quindi, in fondo, le persone che prendo in giro mi stanno simpatiche.
E' una cosa fondamentale per me, non prendersi troppo sul serio, nel senso che una buona dose di autoironia è indispensabile.
Ma torniamo alle diverse sfaccettature: le persone che mi conoscono superficialmente mi considerano una persona allegra, a volte perfino caciarona. Però, chi mi conosce meglio sa che mi piace anche andare in profondità nelle cose, che so ascoltare, che sono brava a piangere insieme (non un gran che come consolatrice, ma almeno ci si sfoga!) e che, per farla breve, sono anche una persona seria.
Perciò nei rapporti che ho con le altre persone, con alcune prevale il mio lato giocoso e spensierato, e perciò si ride e si scherza, con altre il mio lato più serio e quindi posso passare delle ore a parlare di cosa vogliamo dalla vita e dei problemi che abbiamo.
Con le persone con cui ho più punti di contatto chiaramente c'è un rapporto più intenso e profondo, sono quelle persone che meglio riesco a definire "amiche". Non ne ho molte, non credo mai a chi dice di avere tantissimi amici.
Alle altre, che potrei meglio definire "conoscenti", negli ultimi anni ho voluto dare una possibilità e a volte ho avuto modo di ricredermi e scoprire delle belle persone, che in alcuni casi mi sono state più vicine di altre che credevo amiche.
Questo modo di fare mi ha permesso di vincere un po' la mia timidezza. Qualche bastonata l'ho presa lo stesso, perché qualcuno che ti delude c'è sempre, però secondo me ne vale la pena.
Anche questa esperienza del blog mi sta dando tante soddisfazioni. Lo scambio di opinioni è sempre un'esperienza interessante. Mi piace sempre di più. Sarà che ho un arretrato di conversazioni impressionante dovuto alla convivenza giornaliera con le "mummie" (due mie colleghe). 
Perciò cercate di capirmi e come direbbe Fiorello "Ahiutatemi!! ;o)

venerdì 4 novembre 2011

Come un puzzle

Immagine tratta dal web
Ho sempre pensato che le persone siano come delle tessere dei puzzle. Mi spiego.
A volte è strano notare come le persone con cui andiamo d'accordo abbiano delle affinità con persone che non hanno proprio niente in comune con noi.
A prima vista non ce ne facciamo una ragione. Come può andare d'accordo con noi e contemporaneamente con altra gente lontana anni luce da noi.
E qui parte la mia teoria. Siamo come delle tessere di un puzzle. Ci incastriamo perfettamente con le tessere tutto attorno a noi, ma non abbiamo nessun contatto con quelle attigue, quelle appunto che si incastrano perfettamente con altre tessere, più lontane.
Perché dico questo? Perché a volte si vorrebbe rispecchiarsi un po' nelle persone che ci stanno di fronte e si vorrebbero trovare persone fin troppo simili a noi. Ma non è così. E' giusto trovare il lato buono, o che apprezziamo, negli altri. Troppo spesso la gente si allontana, perché non accetta nella sua totalità le altre persone.
Con il tempo, invece, ho imparato a prendere le qualità che mi piacciono nelle persone e ad apprezzarle così come sono.

giovedì 3 novembre 2011

Ennesima sfida

Immagine tratta dal web
Chi mi segue da un po' sa che ogni tanto lancio una sfida.
La sfida del giorno è questa: nel sottotitolo del mio blog chiedo ai distratti in circolazione di battere un colpo.
Niente! Ho scritto anche un post dove ho confessato miseramente che ho sbattuto la testa su una vetrata....e niente! 

Allora... siccome so di essere un caso patologico, ma sono altrettanto convinta di non essere la sola a questo mondo, chiedo al primo distratto che passerà di qua di ripetere con me:
mi chiamo Alice e sono distratta! (ovviamente con il proprio nome o nickname!)
Non è difficile, no? Astenersi precisi e lucidi.

martedì 1 novembre 2011

Ma sono tutti super?

Immagine tratta dal web

Sono un po’ di anni che non faccio altro che parlare con persone che hanno figli meravigliosi, bravissimi a scuola e molto ubbidienti. Fanno parte di famiglie strafelici, stile mulino , che non litigano mai.
Criticano abbondantemente gli altri, a volte puntando il dito su difetti o atteggiamenti che poi, con una disinvoltura che mi stupisce ogni volta, assumono senza avere il minimo scrupolo o timore di risultare incoerenti.
Ma, c’è un ma… Scopri a distanza di tempo che quei figli che prendevano tutti nove e dieci, e che tu guardavi con infinita invidia, all’esame di terza media hanno un voto finale inferiore a quello di tua figlia!
C’è un altro ma… A volte cominci a criticare un comportamento, ma se mentre parli ti rendi conto che può essere per una situazione in cui ti sei ritrovata anche tu, non ci riesci proprio a continuare la critica. Credo che un po’ di umiltà, a volte, non guasti.