venerdì 27 settembre 2013

Genitori senza sensi di colpa...eh

Posso partecipare all'iniziativa La solita? Sì lo so, sono un po' in ritardo, ma sono giornate campali queste.

La solita Simonetta ha indetto un'iniziativa prendendo spunto dal saggio Genitori senza sensi di colpa di Harley A. Rotbart e da un capitolo in particolare: Cosa cercano in voi i figli.
Secondo l'autore ci sarebbero otto elementi essenziali e necessari ai bambini per diventare adulti felici e realizzati.
Il primo è la sicurezza.
I bambini devono sentirsi al sicuro. Ciò significa fornire loro il necessario per vivere: un tetto, cibo, vestiti, cure mediche e protezione da qualsiasi minaccia.

Premetto che di base non so cosa cerchino in noi i nostri figli e proprio stasera ha avuto la riprova che tutte le buoni intenzioni non sempre vengono interpretate nel modo corretto.

Ma se di sicurezza si parla, credo, una volta tanto, di aver sempre fatto del mio meglio per garantirla ai miei figli. L'aspetto più facile è quello materiale e qui mi sento tanquilla. Non è mancato niente, perfino il saper rinunciare a quelli che erano solo capricci del momento, alternato a desideri realizzati, perché ogni tanto ci vuole.

L'aspetto più difficile invece è proteggerli da qualsiasi minaccia che in alcuni casi può voler dire anche da sè stessi e dagli sbalzi di umore. E' come un viaggio interminabile sulle montagne russe. Da nausea.

E non ti ha insegnato nessuno come si fa, e fai tanti sbagli, non sei la mamma che sa capire, anzi non capisci niente e urli un po' troppo, non sai affrontare i problemi nel modo giusto.

E trovi il modo di chiedere scusa e quando la tempesta è passata, perché passa sempre, ti becchi anche un abbraccio e un bacio stampato su una guancia.

Poi, pensi che quando cominci a scrivere non sai mai dove andrai a parare. E pensare che volevi parlare del pericolo di lasciarli andare in giro da soli, magari in bicicletta.

Ma a volte è la vita a toglierti la penna di mano e a scrivere per conto suo.

martedì 24 settembre 2013

Insieme


Lettera di Lincoln all'insegnante di suo figlio

Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c’è un eroe;
che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso….
Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico,
cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce,
e gli insegni il segreto di una risata discreta.
Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti….
Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri….
Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare piuttosto che imbrogliare…
Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando…
Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa, anche se tutti saltano sul carro del vincitore…
Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini,
ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
Gli insegni che non c’è vergogna nelle lacrime.
Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi dall’eccessiva dolcezza.
Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria anima.
Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi e combattere, se è nel giusto.
Lo tratti con gentilezza, ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio.
Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
Lasci che abbia la pazienza per essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in sé stesso,
perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
So che la richiesta è grande, ma veda cosa può fare…
E’ un così caro ragazzo, mio figlio!

Abraham Lincoln

 

Magari la conoscete già tutti, ma mi sono imbattuta in questa lettera per caso e me la sono portata a "casa". MI viene da aggiungere solo di metterci anche noi nei panni dell'insegnante. Essere noi genitori per primi a cercare di dare un senso a queste parole. Insieme.


domenica 22 settembre 2013

A.A.A. empatia cercasi

Vi è mai capitato di reagire a certe situazioni in maniera completamente diversa dalle altre persone?
In questo periodo mi capita spesso e la cosa mi sta un po' destabilizzando.

Sarà che esco da un'estate stressante e forse non mi sono mai rilassata abbastanza. Non ho fatto niente di particolare ma il mio cervello e la mia ansia invece hanno galoppato tre mesi di fila.

La faccio breve. C'è una squadra di basket che deve essere divisa in due, causa collaborazione tra squadre e conseguente arrivo di atleti da paesi vicini.

I criteri per la suddivisione sono le caratteristiche fisiche, il talento, le abilità raggiunte, l'impegno. 

Obiettivamente non c'è tanto arrovellarsi quando vedi ragazzini di tredici anni con 20-25 cm di differenza (sì, ci sono ragazzini alti anche 185-190 cm!) o con una struttura muscolare ben definita in fianco ad altri che sembrano bambini con le gambette da fenicottero (ogni riferimento a cose e persone di mia conoscenza è puramente casuale)

Perciò in attesa di avere la lista (scontata) dei nomi delle rispettive squadre, sono rimasta basita quando l'allenatore ha parlato ai ragazzi in spogliatoio, soffermandosi su chi per loro erano i migliori e chi i peggiori, arrivando pure a suggerire i nomi.

Parlandone con le altre mamme, ho avuto modo di constatare che:
1. la maggior parte non ne sapeva niente
2. una volta "aggiornate", le mamme non hanno avuto la mia stessa reazione
3. qualcuno mi ha pure detto che è tutta vita, così si abitueranno ad avere a che fare con persone così in futuro.

Tra gli altri, c'è stato anche chi non ha voluto indagare le reazioni del figlio che ha volutamente omesso di raccontare l'episodio.

E allora mi domando: se fossero arrivati a casa con un taglio in fronte, non si sarebbero fiondati a chiedere spiegazioni?
La mortificazione di un ragazzino attraverso una classifica del tutto inutile e non necessaria vale meno di un taglietto?

O sono io che ingigantisco le cose? Mio figlio non ha particolarmente risentito della vicenda, ma non vorrei che pensasse che sia giusto comportarsi così. E non è questo atteggiamento che mi aspetto da una persona che si ritiene un educatore.

Chi ha voglia di dirmi cosa ne pensa? Anche se non la pensa come me.







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mercoledì 11 settembre 2013

Siamo pronti

E' fatta. Ci siamo.
Domani, 12 settembre, ricomincia la scuola.
Terza liceo e terza media, due belle sfide.

giovedì 5 settembre 2013

Comincia l'estate!

Sono stata due mesi in apnea. Posso finalmente tornare a respirare. Comincia l'estate anche per me! (E non serve che mi facciate notare che tra una settimana esatta ricomincia la scuola, ok?)