sabato 23 novembre 2013

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Cristian è fuori dal carcere, ma le accuse nei confronti degli Arctic30 non sono ancora cadute. Guarda e condividi questo video per tenere alta l’attenzione sugli #Arctic30

 
Ieri anche mio figlio, Cristian D’Alessandro, è stato rilasciato su cauzione dal centro di detenzione SIZO1 a San Pietroburgo. La libertà su cauzione è stata concessa dietro il pagamento di una cauzione di 2 milioni di rubli, circa 45 mila euro. La cauzione è stata pagata con i fondi di Greenpeace International.

Come madre questo è di grande conforto per me, e rappresenta un primo passo importante per dimostrare che mio figlio non ha commesso nessuno dei crimini per cui lui e i suoi compagni sono accusati. Vedere finalmente Cristian uscire dal centro di detenzione è un’immagine di speranza che tutti noi abbiamo aspettato con ansia negli ultimi mesi, anche se non sappiamo ancora quando tornerà a casa.

Ringrazio il Ministero degli Esteri e la rappresentanza diplomatica in Russia per il loro prezioso aiuto. Ora aspettiamo che tutti gli attivisti, incluso l’australiano Colin a cui la libertà su cauzione è stata negata, escano dal carcere. Siamo sollevati, ma non stiamo festeggiando: sono tutti ancora accusati di vandalismo, crimine molto serio che non hanno commesso, e rischiano anni di carcere. Gli Arctic30 saranno liberi quando cadranno le accuse ingiuste e anche l’ultimo di loro sarà tornato a casa dalla propria famiglia.

Io e mio marito non vediamo l’ora di poter parlare con nostro figlio.


Grazie,

Raffaela Ruggiero via Change.org

mercoledì 6 novembre 2013

Dal sogno alla realtà

E' nato!
Network mamas è on line.

Ne avevo già parlato qui, quando ancora era in gestazione (e la parola non è scelta a caso!)

Il mondo del lavoro (prettamente maschile)  non vede di buon occhio le mamme? E allora le mamme cercano di riscattarsi da sole, trovandosi un posticino tutto per loro.

Dove le parole d'ordine sono competenza, professionalità, serietà, ma anche flessibilità, conciliazione e una buone dose di larghezza di vedute (non a caso tra i fondatori oltre a Cristina, ci sono Matteo e Marco, giusto per sottolineare che uomini e donne insieme possono cambiare le cose).

Volete contribuire a fare un po' di passaparola? Giusto perché le parole che spesso si leggono in rete sulla fatica che costa essere donne, se non madri, si riflettano in azioni concrete, trasformino le parole in fatti, non resti tutto relegato ad un "pour parler" davanti a un caffè.

Vi invito a visitare il sito di Network Mamas, per saperne di più


domenica 3 novembre 2013

Alice si nasce!

L'altra sera mi è caduto l'occhio sul sottotitolo del mio blog. 

"La "distrazione" ha caratterizzato tutta la mia vita e ora anche quella dei miei figli. Succede solo a me o anche altre persone si sentono "diverse" e derise perché sono sempre sulle nuvole?"

E mi sono domandata dove sia finita l'Alice spensierata che racconta candidamente le cazzate sciocchezze che combina. 

Oh, non preoccupatevi, non è rinsavita, non ha messo la testa a posto. Aveva soltanto lasciato spazio all'Alice rompiballe, all'Alice arrabbiata, all'Alice che si lamenta (che poi, scusate, vogliamo spezzare una lancia al "lamentarsi", se lo scopo è quello di muovere le acque, di sollevare un problema? Ecco, ci risiamo, è più forte di me)