domenica 23 ottobre 2011

Conversazione un po' demenziale

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Mio figlio, 11 anni, sta giocando a calcio con la Play station in sala. Io sono in bagno (che pulisco).
Mi dice: - Sai mamma, mi hanno aperto un fan club (al calciatore che ha creato e che porta il suo nome, ndr) Sai quanto guadagno adesso?
- Quanto?
- 27.500 euro alla settimana!
- Alla settimana? Ciccio, devi cominciare a contribuire alle spese!
- Ma va va! E sai che non ho mai preso né un cartellino giallo né uno rosso?
- Così mi piace. Vuol dire che ti comporti bene. 
(una mamma ci tiene sempre a queste cose, ndr)


10 minuti dopo
- Nooo. ..(pausa). Mamma?
- Sì...
- Mi hanno appena dato il cartellino giallo!
- Ecco! Hai parlato troppo presto.
- Ma era un fallo stupido, sai? L'ha detto anche il commentatore. (che strano... anche nel mondo virtuale non è mai colpa sua, ndr)
                                                                             Alice

giovedì 20 ottobre 2011

Giornatacce

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Oggi è stata la classica giornata di M...
Sono stanca, tanto per cominciare, e questa stanchezza si accumula ogni giorno di più.
E tutti a dirmi: "Mmm, sei un po' nervosetta oggi!". Nervosetta? Oggi ho quasi spaccato il telefono, sbattendolo, ho quasi litigato con una delle mummie del mio ufficio e urlato ad un'altra che crede di essere un metro sopra gli altri. In questi casi io dico: "Vieni giù dall'albero, che è meglio!"
Tutto è cominciato quando mio figlio mi ha fatto arrabbiare perché non aveva lo zaino pronto e come al solito si muoveva per casa "stile bradipo"... al ralllleeeentaaatoooreeee! E così è arrivato in ritardo, e ho dovuto anche tornare a casa e poi di nuovo a scuola a portargli qualcosa che aveva dimenticato.
Sto scoppiando. Non riesco a sopportare più nessuno al lavoro, perché sembra che non gliene freghi a nessuno di come vanno le cose. E a me così non va.
Ed è così che mi porto dietro questa zavorra di nervosismo dal lavoro a casa e viceversa. Una meraviglia!
Poi, però, leggo un post ed i suoi  commenti e mi rendo conto che al diavolo il lavoro, non devo più permettere a nessuno di rovinarmi le giornate e scaricare la tensione sulla mia famiglia che è ciò di più prezioso che ho. Non è perfetta... neanch'io sono perfetta, anzi. Ma è la MIA famiglia. Il mio mondo.


                                                                           Alice

sabato 15 ottobre 2011

Particella di sodio

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Non c'è niente da fare. Mi sento come la particella di sodio della pubblicità. Mi viene da dire: C'è nessunoooo? E' così difficile far partire un blog. E a parte i miei pochi contatti (grazie ancora cherryplum) non ci casca dentro nessuno, neanche per caso . 
Si accettano consigli.

                                                                            Alice

mercoledì 12 ottobre 2011

Eccoci qua!

Sono approdata a Blogger.
Non potevo rinunciare ai miei post precedenti e così li ho copiati tutti. Qui trovate un po' di me, raccontato negli ultimi tre mesi.
In attesa dell'ispirazione, vi aspetto al prossimo post.
Ah, se qualcuno passa di qua e vuole lasciare un commento, non mi offendo,  eh? Ciao a tutti.

                                                  Alice

martedì 11 ottobre 2011

Richieste

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Mia figlia ha 14 anni e inizia a chiedermi se può cominciare a truccarsi, se può avere un profilo su Facebook ...
Mah, forse sono una madre all'antica ma mi sarebbe piaciuto che aspettasse un altro po', forse perché io, alla sua età, ero una ragazza acqua e sapone e Facebook non esisteva.
Oggi, con un po' di reticenza, mi ha lasciato leggere un tema che ha svolto a scuola sull' adolescenza. E mi è piaciuto. Ha parlato del suo modo di essere, di come si sente e del suo rapporto con gli altri. Non ha risparmiato qualche appunto a sua mamma per i "divieti" che ancora le impone. Tra l'altro, dice che è cresciuta e ha maggiori responsabilità ma pochi vantaggi: può andare a scuola in treno, da sola, ritornare a casa, da sola, e rimanere a casa a studiare, da sola. E comincia a soffrire un po' di solitudine. Questo mi ha colpito, perché è stata lei ad insistere a non volersi fermare dalla nonna.
Mi ha colpito il racconto che ha fatto di questo periodo della sua vita e la descrizione dei suoi coetanei, rivelando una maturità che non avevo ancora percepito.
Il mio cucciolo sta crescendo e vuole cominciare a fare le sue scelte e ha le sue esigenze.
E tanto per cambiare, mi sento in colpa per non poterle stare più vicino in questo periodo difficile. Mi sa che lunedì provo a chiedere il part time.
                                                                         Alice
Data originale: 01/10/2011

E la distrazione?


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E' vero. Ultimamente sono un po' cupa, me ne rendo conto.
Perciò voglio raccontare cosa mi è successo poco tempo fa, ritornando alle origini: la mia distrazione.
Immaginatevi la scena: io  che arrivo velocemente e mi sporgo per vedere se in terrazza c'è la mia collega. Sono più che convinta che la porta a vetri sia aperta e sbatto violentemente la testa !
Tutto questo di fronte ad un'altra collega, con la quale non ho confidenza, che mi guarda tra il divertito e l'imbarazzato e se ne va quasi subito.
Mi rifugio in bagno e alterno, istericamente, momenti di ilarità ad accenni di pianto a seconda che prevalga la mia naturale autoironia o l'imbarazzo totale.
E la collega che cercavo non c'era neanche. Inutile dire che si è sentita le sue.... lasciarmi così.... sola e abbandonata a me stessa!
 lol                                                                             Alice
Data originale: 19/09/2011

Foglio bianco

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Avete presente quando vi ritrovate un foglio bianco davanti e non sapete da che parte cominciare.
Volete o dovete scrivere (se si tratta di un esame) ma siete bloccati e non riuscite ad andare avanti.
Beh, in questo periodo mi sento così.
Non ho mai avuto tanta voglia di cambiare lavoro come in questo periodo (anche se mi rendo conto che averlo di questi tempi è già una cosa importante) e visto che i miei figli stanno crescendo, sento la necessità di cambiare il mio stile di vita per star loro più vicina, perché li sento allonanarsi da me e mi rendo conto che una mia certa apatia ha contribuito a creare questo divario.
Però non è facile. Mi piacerebbe fare qualcosa tramite Internet, in modo da gestire il mio tempo in maniera più flessibile. Se qualcuno ha qualche idea, seria ovviamente, si accettano consigli.

                                                                         Alice
Data originale: 10/09/2011 

E' bello ritornare

Lo so, lo so.... suona un po' strano dire così ritornando da un viaggio in Canada.
Perché non capita tutti i giorni di fare un viaggio così. E in  effetti dal punto di vista paesaggistico ho visto dei posti bellissimi, dei laghi dal colore turchese o verde acquamarina (che le mie foto però non hanno catturato al meglio).
 
Quello che mi ha stupito di più è la "convivenza" tra il verde e i palazzi altissimi in città come Vancouver. Entrando nella parte nord della città, attraversando un ponte lunghissimo, vedi lo skyline e hai subito l'immagine della grande città (stile America per capirsi).

 Non fai in tempo a finire il ponte che ti ritrovi in mezzo al bosco... veramente! La strada passa in mezzo ad alberi altissimi: si tratta dello Stanley Park che è un vero polmone verde.
E' grandissimo e mi dispiace di non aver noleggiato le biciclette per girarlo meglio... a piedi è impossibile... ne ho visto solo una parte.
Poi finiscono gli alberi e ti ritrovi in mezzo ai palazzi altissimi della città. E bisogna dire che anche qui il verde non manca. Davanti a questi edifici altissimi c'è spesso un praticello verde stile inglese. E anche qualche prato qua e là, e ti viene subito in mente che in Italia sarebbe già stato recintato e avrebbero già appeso il cartello di inizio lavori!
Detto questo, però, un viaggio non si ricorda solo per i bei posti che hai visto, ma anche per le persone che hai incontrato e le situazioni divertenti che hai vissuto.
E da questo punto di vista i Canadesi mi hanno un po' deluso. Li ho trovati un po' inquadrati, abituati a fare le cose nello stesso modo e se chiedi qualcosa di diverso ti guardano straniti. Anche un po' freddi se devo dire, e, fatte le dovute eccezioni, se chiedi a qualcuno di ripetere più lentamente quello che hanno appena detto, lo ripetono esattamente nello stesso modo. Grazie eh!
Un altro ingrediente mancante in questo viaggio è stata la colonna sonora. Ho ascoltato bella musica alla radio, ma non c'è stata una canzone particolare che associerò per sempre al Canada.
E le salsette dolci su cibi salati e i cibi piccanti piccanti? Non ne parliamo.
Insomma, sono contenta di aver fatto questo viaggio, ma.... sono anche contenta di essere tornata a casa!

                                                                         Alice
Data originale: 30/08/2011

La musica

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Questa mattina correndo in macchina con la radio accesa, ho pensato per un momento di essere felice. E' stato un attimo, eh? Non esageriamo. Ma la felicità è sempre fatta di momenti fugaci.
Per un attimo, ascoltando una canzone che in questo momento non ricordo (Alice... non c'è speranza!), ho provato una sensazione di euforia. E non è la prima volta che mi capita.
Non ascolto tantissima musica, non sono quella che si spalma sul divano e ascolta  costantemente un po' di buona musica. A dir la verità, non mi siedo quasi mai sul divano, chi ne ha il tempo?
Ma, senza divagare, ascolto la radio soprattutto mattina e sera, andando e tornando dal lavoro e a volte mi capita che solo ascoltare una canzone che mi piace mi mette tanta allegria e comincio a cantare a squarciagola. E' una bella sensazione. Penso che dipenda anche dal fatto che la mia radio è invariabilmente sintonizzata su Radio Capital, la mia radio preferita. A volte resterei in parcheggio ad ascoltare le canzoni o i commenti al vetriolo di Bottura (mi fa morire!) invece di entrare nel mio "amato" ufficio. In altri momenti della giornata adoro Mery Cacciola e Andrea Lucatello, Doris Zaccone e i viaggi e non dimentichiamoci ovviamente del direttore Zucconi. Ed è come se fossero lì in macchina con me a ridere e scherzare insieme, o perché no, anche a parlare di cose serie.
Non so se ho espresso quello che volevo veramente dire. In ogni caso, ci tengo a precisare che la musica è fantastica e non può non fare parte della vita delle persone. Quanti ricordi, belli o tristi, sono legati indissolubilmente a una canzone.
Forse perché una bella canzone ti emoziona e tutto quello che emoziona ti fa sentire vivo!


                                                                         Alice
 Data originale: 01/08/2011

Sfida ai trentenni


Ameba - Immagine tratta dal web
 Sì, lo voglio fare. Voglio vedere se c'è in giro qualche trentenne che mi faccia cambiare l'opinione che si è radicata in me a proposito dei nati negli anni '80 (o meglio ancora fine anni '70).
Giuro che le persone che conosco che sono attorno alla trentina sono superficiali in maniera esagerata. Non c'è conversazione, non c'è condivisione di emozioni, un riferimento all'attualità, non so a un libro, a un film. Non riesco a penetrare quel muro che si sono costruiti intorno e comincio a dubitare che dietro a quel muro ci sia qualcosa.
 
Non scomodatevi a dirmi che sto generalizzando un po'. Lo so da me. Mi sento anche un po' stupida per questo.
Ma possibile che li conosco  tutti io i/le trentenni del tipo: sei un essere umano o un'ameba? (Risposta: un'ameba!)
Lo so, lo so, stasera ho la lingua biforcuta. Poi mi passa.
                                                                         Alice
Data originale: 21/07/2011

Voglio invecchiare così

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In questi giorni interminabili, ho conosciuto una "giovincella" di 87 anni che ha saputo rallegrare le mie giornate e quelle molto più lunghe di mia mamma che è in ospedale.
E' una "sagoma". Ha una battuta pronta e fulminante su qualunque cosa. Ha una forza d'animo incredibile e sebbene sola, è circondata dall'affetto di un sacco di amici.
Perché è buona e tanto tanto simpatica. E sentirla parlare del rapporto che ancora oggi ha con le sue amiche, fatto di affetto e piccole attenzioni, mi ha fatto tanta tenerezza e un pizzico di sana invidia. Una delle sue frasi preferite è: "Interrogato il morto... il morto non risponde" (l'ha detta a proposito dei fazzoletti che ha cercato invano nella sua borsa).
Nel post dove ho parlato del sentirsi vecchi, non vorrei aver dato l'impressione di avercela con le persone anziane. Non è così, anzi. Forse perché ho perso le nonne abbastanza presto e i nonni non ho quasi fatto in tempo a conoscerli e mi è rimasto un vuoto dentro.
Spero anch'io di invecchiare così... sempre con il sorriso sulle labbra e ottimista fino alla fine.                                                              

                                                                         Alice
Data originale: 17/07/2011

John Lennon..

... dice in una sua canzone: "Life is what happens to you while you're busy making other plans".
Oggi mi sento così. Mentre penso al viaggio in Canada che farò in agosto e cerco di pianificare le prossime settimane che saranno impegnative dal punto di vista lavorativo, succede che qualcuno della mia famiglia si ammala...e tutte le cose che avevi pensato di fare e organizzare nelle prossime settimane sono tutte da rivedere, anzi cominci a vivere alla giornata.
Non so cosa succederà, ma a volte, in maniera forse un po' infantile, mi sembra che dire le cose, accennare solo alla preoccupazione che qualcosa possa accadere, faccia sì che questo non accada. Non serve a niente, ma lasciatemi questa consolazione.
Data originale: 16/07/2011 

A proposito degli uomini

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Sono sempre più convinta che certi uomini, un po' speciali, ce li siamo inventati noi donne, in letteratura o nel cinema, e quindi nella realtà non esistono.
Adoro Mr. Darcy e il Capitano Wentworth di Jane Austen ("You pierce my soul. I am half agony, half hope. Tell me not that I am too late, that such precious feelings are gone for ever."), oppure Edward Rochester in Jane Eyre della Bronte ("A volte penso che noi due siamo come legati da un legame, un filo invisibile che ci unisce, e ho paura che se voi partirete, il filo che ci unisce verrà spezzato ed io comincerò a sanguinare dentro") o Denys Finch Hatton ne "La mia Africa" ("- Avresti anche potuto chiedere" "- L'ho fatto e lei ha detto di sì").
Non sono perfetti, hanno i loro difetti, ma sanno come far sentire amata la loro donna.
Credo di essere romantica a modo mio, non amo le frasi smielate o certi gesti eclatanti.
Nei film, dove c'è una storia d'amore, mi piace tantissimo il momento che precede il primo bacio, quello sguardo intenso che cerca di interpretare i desideri dell'altro. E' un attimo che non si ripeterà mai più.
Mi piacerebbe sentire il commento di un uomo. Magari critico, ma costruttivo.

                                                                                                        Alice
 Data originale: 14/07/2011 

Cos’è l’età?

Mi spiego meglio… quand’è che scatta quel qualcosa che ti fa sentire vecchio?
Piccoli segnali si fanno sentire un po’ alla volta: hai il fiatone quando fai due rampe di scale, non ti puoi azzardare a fare una partita a pallavolo tra vecchi amici, perché resti ammaccato per giorni e giorni (provare per credere) e non parliamo delle piccole rughe che fioriscono sul tuo viso….ma se ci fate caso, sono tutti aspetti che riguardano il fisico, non la testa. Ok, capita di dimenticare un nome di qualcuno che non si vede da anni, ma a me, a dire la verità, la memoria faceva brutti scherzi anche a vent’anni.

Ora, capita solo a me o c’è un momento nella vita in cui tu ti senti come sempre e c’è qualcuno che sottolinea continuamente il tuo “essere vecchio”?

Fino a qualche anno fa una delle mie colleghe “mummie” (ne ho già parlato in altri post) sottolineava continuamente il fatto che io ero molto più vecchia di lei (quindici anni) e se io, candidamente, rispondevo che non sentivo tanto la differenza d’età tra colleghi più vecchi e più giovani, lei, altrettanto candidamente, se ne usciva con: “ma la differenza d’età si sente più dal basso in alto che il contrario”. In realtà si sbaglia. La distanza con lei la sentirei anche se avessi la sua stessa età perché è schifosamente infantile e a sedici anni ero sicuramente già più matura di lei. Da quando ha compiuto trent’anni non mi dice più niente. Forse si sente vecchia, lei.

Io credo, invece, che nei rapporti di amicizia, l’età non sia un fattore determinante, anzi  le diverse età possono influenzare positivamente le due persone. Una bella amicizia tra un vecchio e un bambino può dare freschezza al primo e saggezza al secondo e c’è qualcosa di commovente in questo.
Ma senza estremizzare troppo, sono le idee che esprimi che possono piacere o no e non dipende dall’età. Ci sono persone che sono “vecchie” dentro nel senso che non sono aperte e non fanno niente per crescere e migliorare.
Anni fa, una mia prozia a novant’anni frequentava un corso di spagnolo all’università della terza età. Era molto più giovane della mummia mia collega!
                                                                         Alice
Data originale: 11/07/2011

lunedì 10 ottobre 2011

Profumi, suoni e colori dell’infanzia

Oggi sono un po’ malinconica e mi è tornato in mente un testo che ho scritto anni fa mentre seguivo un corso d’inglese. Chissà perché ricordare il passato sembra sempre più dolce del presente… forse perché, come dice De Gregori, “certi angoli del presente( ) fortunatamente diventeranno curve nella memoria”.
Il testo diceva pressappoco così:

Quando ero piccola, andavo spesso a dormire dalla nonna paterna che abitava in una grande casa nel borgo vecchio. 
Ricordo che la mattina aprivo gli occhi, svegliata dalla luce che filtrava attraverso i balconi e dai rumori degli ambulanti che di buon’ora allestivano le bancarelle. Ancora oggi la luce che filtra alla mattina presto mi riporta a quegli anni e mi dà un senso di pace: sono i colori e i suoni della mia infanzia.





Un ammorbidente, invece, ha ricordato, a me e le mie sorelle, la fragranza del profumo che era solita mettere la nonna materna. Annusando il flacone, abbiamo ricollegato tutte e tre il profumo al ricordo della nonna ed è stata una sensazione strana… come di smarrimento. E poi il colore, il viola, pervinca forse, era un colore che lei indossava spesso, perciò l’effetto era ancora più sconcertante e sembrava di averla ancora lì con noi. 




Attraverso i profumi, provo una sensazione molto forte che mi trasporta subito in un’altra epoca. A volte è il profumo dei fiori che ti avvolge mentre passeggi accanto a un giardino e ti rapisce all’istante, e se non riesci subito a mettere a fuoco il ricordo che il profumo evoca, tutto ciò che provi è un senso di struggimento indefinibile.

                                                                                                       Alice
Data originale: 04/07/2011  

Blog di Santiaga


Mi hai battuto sul tempo, Santiaga!
 
Volevo ringraziarti anch'io con un post tutto per te, perché sei stata la prima (e per il momento unica!) persona che ha scritto un commento sul mio blog (su un'altra piattaforma).
Ora sono qui e posso solo ricambiare il grande piacere di avere stabilito un contatto, seppure virtuale come dici tu.
Le amicizie più vere che ho sono con persone che non vedo spesso, ma che con una/due telefonate all'anno sono riuscita a mantenere per vent'anni.
So che non è da tutti riuscire in un'impresa del genere. Di solito la lontananza affievolisce i rapporti.
Ma, allora, una domanda mi frulla per la testa: non sarà che sono troppo pesante per un rapporto più frequente e mi sopportano solo quelli che mi sentono raramente? Chissà!
Non ti preoccupare, c'è una buona dose di autoironia in quello che dico, non sono una che si piange addosso, ma di sicuro mi metto spesso in discussione e a volte ho dei momenti di fragilità.
Perciò, amica virtuale, grazie anche a te per aver fatto un pezzo di strada insieme a me.
ciao 
                                                                         Alice
 
Data originale: 27/06/2011

Capita anche a voi..

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... di avere voglia di cambiare completamente vita?
A me sì! Durante le vacanze di Natale ho cominciato a pensare di reinventarmi una vita e ho anche fatto un mini business plan per valutare i costi/benefici. Poi ho ripreso a lavorare e  ho vigliaccamente lasciato perdere tutto. Magari un giorno vi racconterò qual era la mia idea.

Però non sono contenta. Non voglio continuare così ma allo stesso tempo non so cosa fare.
Non si tratta solo di cambiare azienda, ho proprio voglia di fare qualcosa di diverso. Ma cosa?
Lavoro con i numeri. Mi piacciono i numeri. Sto bene con loro, sai sempre cosa aspettarti : due + due fa sempre quattro; in un certo senso …ti puoi fidare di loro. Per una come me, poi, con la testa per aria, sono un po’ un’ ancora di salvezza, mi tengono con i piedi per terra.
E sto meglio immersa nei miei calcoli che non nel gelo dell’aria che si respira attorno a me.
Questo forse è il problema più grande. Non sto più bene nel posto di lavoro.
I colleghi non devono essere necessariamente amici, ma ci vivi 8 ore al giorno e se ti ritrovi delle mummie nella scrivania accanto...... veramente non so quanto potrò resistere! Anche perché ero abituata con i vecchi colleghi che erano affettuosi.
Mah, forse sto invecchiando, ma intorno a me vedo solo gente che cerca di fare soldi con il minimo sforzo. E chi sta sopra di loro non trova niente da ridire (forse perché è uguale a loro!)... Le nuove leve.... siamo in una botte di ferro!!
Si accettano consigli.

                                                                         Alice

Data originale: 21/06/2011