Questo post nasce da un commento al post de La solita Mamma intitolato la solita Hillary Clinton. Ogni promessa è debito e perciò eccomi qui a spiegare meglio a cosa mi riferivo.
Nel commento prendevo come
esempio un nostro parente canadese, 50 anni, dirigente, che quando è
qui in Italia mi guarda sempre in modo strano perché io lavoro fino a
tardi (anche 8 di sera in certi periodi) mentre lui, dirigente appunto,
non termina oltre le 5 - 6 di sera. E non credo sia una
situazione isolata. E' una mentalità diversa, il
lavoro è importante, ma a casa la vita continua. Sua moglie, insegnante,
ha avuto 4 figli, è stata a casa una decina di anni, credo, e con i
figli già grandi è tornata a lavorare senza problemi. Certo il fatto che
in Canada ci sia una grande offerta di lavoro aiuta moltissimo, ma qui
non ti prenderebbero neanche in considerazione dopo 10 anni di
inattività.
Perciò,
quando Babbonline, in un altro commento, ha parlato di papà che si perdono il meglio della
vita dei loro piccoli, ho subito pensato: che forte questo papà.
Perché, invece, a una persona con responsabilità deve sembrare normale perdersi i compleanni e tornare a casa quando i bambini sono già a letto?
Perché, invece, a una persona con responsabilità deve sembrare normale perdersi i compleanni e tornare a casa quando i bambini sono già a letto?
Se
entrasse nella mentalità comune che non è normale vivere così,
sacrificare gli affetti, imporre una scelta lavoro/famiglia forse le
donne avrebbero una chance in più per arrivare alle cariche più
importanti e, come dice Hillary, ce n'è un gran bisogno. Se anche gli
uomini
la pensassero come la maggior parte di noi donne, non sarebbe
necessario assumere uomini perché le donne non si possono fermare fino a
tardi. La vera rivoluzione sarà far capire agli uomini che una famiglia
ce l'hanno anche loro, perciò ...tutti a casa presto. Ecco anche questo è un sogno.