martedì 20 novembre 2012

Rendere il lavoro più umano, mettere l’uomo al suo centro

Lo so, ogni tanto casco dal pero e probabilmente scopro l'acqua calda.
Sapevo di Della Valle, di Oscar Farinetti, ma di Brunello Cucinelli non avevo mai sentito parlare. Colpa mia naturalmente.

Ed è stato un piacere, perciò, stamattina ascoltare un'intervista a questo imprenditore "illuminato" il cui credo è Rendere il lavoro più umano, mettere l’uomo al suo centro”.
.
Quando ha detto che "alle 18 bisogna andare tutti a casa, perché se si passa del tempo con la famiglia e si è più felici, il giorno dopo si lavora meglio e si è anche più creativi" mi aveva già convinto, ma tornata a casa ho girato in lungo e in largo il sito dell'imprenditore umbro, molto bello e con delle fotografie spettacolari.

Vi riporto alcuni estratti della sua filosofia di vita:

“Ho sempre coltivato un sogno, quello di un lavoro utile per un
obiettivo importante. Sentivo che il profitto da solo non bastava
e che doveva essere ricercato un fine più alto, collettivo.
Ho capito che a fianco del bene economico si pone
il bene dell’uomo, e che il primo è nullo se privo del secondo”
Sembra banale, ma invece è così scontato che il lavoro venga prima di tutto, lavoro che dovrebbe dare dignità all'uomo e invece, sempre più spesso, gliela toglie.


“Dare all’impresa un senso che vada oltre il profitto, e reinvestire per migliorare la vita di chi lavora, per valorizzare e recuperare le bellezze del mondo".
Ed è per questo che la sua azienda ha investito nel restauro del vecchio borgo di Solomeo e in altre iniziative volte alla salvaguardia del territorio e del bene comune.

Mi conosco. Tendo facilmente a idealizzare le persone. Penso che a parole sono tutti bravi, poi bisogna vedere davvero come stanno le cose. Però, poi continuo a leggere nel sito:


"Viene abolita la prassi burocratica delle marcature segna- presenze; l’accesso ai luoghi di lavoro è del tutto libero, e sono eliminate anche le formalistiche gerarchie ramificate, recuperando la dignità di ciascuno nel rispetto dei valori umanistici di tutti."
E mi dico che allora si può fare. Si può concretamente cambiare direzione. E' il terzo imprenditore, insieme ai due che ho citato sopra, che sento seriamente intenzionato ad avere un occhio di riguardo nei confronti delle persone. E chissà quanti altri ce ne saranno che non conosco.

Parlare della crisi per dire ogni giorno "chissà se ne verremo fuori" non serve a niente. Puntiamo a esempi positivi. E se possiamo, facciamo in modo, o chiediamo a gran voce che diventino la normalità.

La solita idealista?





16 commenti:

  1. ti dò un altro nome io,
    Adrano Olivetti
    non credere che sia passato di moda,
    se si mettesse in pratica oggi
    quello che faceva lui mezzo secolo fa
    avremmo le fabbriche migliori del mondo.

    RispondiElimina
  2. Hai ragione: è stato sicuramente un precursore. Peccato che sia stato un caso isolato.

    RispondiElimina
  3. Imprenditori così costruiscono il futuro delle aziende e delle persone. hanno capito che l'alleanza tra dipendente e azienda non si gioca nella corretta timbratura del cartellino, ma nel creare empatia profonda conl proprio lavoro, che è valorizzato, apprezzato e se vale riconosciuto.
    Il contesto attuale (ed un'eccessiva sindacalizzazione) ha ridotto il lavoro ad un'insieme di regole, dove temi come la flessibilità dell'orario, il merito, la produttività vengono messi all'angolo come inutili innovazioni... invece sono il cuore per uscire dal pantano attuale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sottoscrivo ogni parola ed è vero "sono il cuore per uscire dal pantano attuale".

      Elimina
  4. Sono umbra, per noi Brunello Cucinelli è una bellissima realtà. Ha fatto un pò la storia. Nella sua "azienda", che è riduttivo considerarla tale, lavorano molti giovani. E' una realtà dove le possibilità di crescita si possono toccare con mano, dove i meriti sono valutati come tali e molteplici le occasioni per mostrarli. Alle sei si stacca, ma fino alle sei devi dare il massimo. E' un grande uomo-imprenditore ed i suoi prodotti sono eccezionali...peccato che siano anche inaccessibili!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bello, grazie per aver dato una testimonianza direttamente dal "territorio". Sì, anche nell'intervista ha più volte ribadito che sono molto rigorosi, si finisce presto ma fin che sei lì devi lavorare al massimo. E non è banale ricordarlo, perché c'è anche un altro lato della medaglia. Come lavoratrice dipendente e figlia di commercianti, credo di aver sempre colto le due prospettive di veduta. Con un po' di intelligenza da entrambe le parti e impegno, quante cose meravigliose si potrebbero fare.

      Elimina
  5. Ciao Alice,
    si.. sei forse un'idealista. Ma sperare nei cambiamenti e già qualcosa. E poi sono anche i post come i tuoi che danno un contributo.. Anche questa è arte ;)
    Ehi, mi è piaciuto molto il tuo post è l'ho condiviso su google plus, spero di averti fatto una bella sorpresa... :))) A presto,

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Ximi. C'è tanto pessimismo in giro. Dobbiamo ripartire dalle cose positive e crederci. A presto.
      P.S. Grazie dei tuoi racconti ;)

      Elimina
  6. Io non lo conosco questo Brunello! Ma mi piace già dal nome! ;D
    Sei idealista, secondo me lo sei, ma ti chiedo: senza gli idealisti, oggi saremo qui davanti ad un pezzo di plastica, a parlare con il mondo intero, nel giro di qualche secondo?!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hahah. Ho appena commentato nel tuo blog a proposito della dipendenza "virtuale" dei giovani. Ma, nelle giuste dosi, quanto bello è parlare con il mondo davanti un pezzo di plastica?
      Abbiamo tutti alti e bassi, ma non si può vivere senza speranza, no?

      Elimina
  7. Cara Alice io nel suo bellissimo borgo ci sono stata perché, tra le bellissime cose che fa, organizza anche una rassegna di teatro contemporaneo. Insomma è un vero mecenate dei nostri tempo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già, ho visto nel sito che si è dedicato a molteplici attività. E non è bello che, soprattutto di questi tempi, chi ha disponibilità di denaro la indirizzi ad eventi altrimenti facilmente realizzabili? Grazie per la tua testimonianza su questa bella realtà.

      Elimina
  8. Può essere, ma se vivessimo senza speranza di un mondo migliore che vita sarebbe??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Carlotta. Come va? Ho appena saputo di un'altra ragazza che ha ottenuto l'aspettativa. Ecco, anche queste cose mi danno speranza. Speranza nel poter "guidare" la propria vita e non lasciarsi trascinare dalla corrente. Chissà se avrò mai il coraggio di farlo. E hai ragione, ci possono togliere tutto, ma la speranza no.

      Elimina
  9. Non lo conoscevo nemmeno io. grazie della condivisione, fa piacere che ci sono anche degli alieni in giro... ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alieni! Hahaha. Ma magari ce ne sono tanti altri e non lo sappiamo. Da piccola se pensavo al 21° secolo, immaginavo astronavi e robot. La conquista più grande invece sarà ridare dignità alle persone.

      Elimina