venerdì 10 maggio 2013

Oui, c'est moi

Mi è capitato di leggere in altri blog riferimenti a vittimismo e lamentele che serpeggiano nei blog.

- Eccola là, mi hanno scoperto - mi viene subito da pensare.

Mi lamento spesso. Me lo dicono anche al lavoro che mi lamento. E allora cerco di guardarmi da un'altra prospettiva (come analizzarsi da soli senza andare dallo psicologo! Il risultato non sarà lo stesso, ma vuoi mettere il risparmio?)

Sì, lo ammetto, a volte sono pesante. Però, qual è il confine tra la lamentela e la denuncia? Quando si deve smettere di protestare e concentrarsi sulle cose positive che ci circondano? Non sono forse due attività da portare avanti parallelamente?

Vittimismo. Forse un po'. Qualche volta mi parte la sindrome di Calimero tutto piccolo e nero. Sembra che tutte le sfighe capitino a me, non quelle grandi (per rispetto di chi ha problemi veri), ma le piccole sfighe quotidiane, che concatenate una all'altra ti rodono un pezzettino di fegato ogni giorno.

E' da un po' che penso anche un'altra cosa. Appena sbarcata in questo mondo virtuale vedevo tutto bello, tante belle persone, forse più belle di quelle che conoscevo "dal vivo".

E' passato un po' di tempo (eh sì, sono quasi due anni che giro da queste parti) e vedo le cose in maniera diversa. Ho imparato a distinguere le persone belle da quelle che fanno solo finta. In fin dei conti l'ho sempre pensata così, anche nella vita non ho mai avuto molti amici, convinta che i rapporti importanti vanno coltivati ed è impossibile essere amici amici di tutti.

E mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questa improvvisa libertà, della possibilità data a tutti di scrivere di qualunque cosa, un click et voilà, ecco un post bell'e pronto pubblicato da sconosciuti qualunque.

E allora mi interrogo sul senso dei blog. C'è abbastanza spazio per tutti nella rete? Perché, almeno per me, scrivere serve a liberarmi la testa dai pensieri e schiarirmi le idee, stanarle e metterle nero su bianco, perché quando i pensieri diventano parole (con tutti i limiti che hanno le parole stesse) assumono una forma precisa e questo mi dà un senso di pace.

E perché allora parlarne in pubblico e non scrivere un diario privato? Per il gusto di condividere. Per la curiosità di vedere anche punti di vista diversi e per la solita "pacca sulle spalle" che fa sempre bene e ritrovare le stesse emozioni in altre persone fa sentire meno soli.

Perciò un certo fastidio che si legge in giro per questo dilagare di blogger sconosciuti che si improvvisano scrittori può anche rientrare. Qualcuno si sarà montato la testa, succede spesso, ma la stragrande maggioranza è ben consapevole di non essere Letteratura!

Rompiballe...oui c'est moi.










28 commenti:

  1. Buongiorno "Rompipalle" :D!
    Credo che a casa propria ciascuno decida di fare come crede, così pure nel blog. Per contro non è detto che chiunque passi debba leggere o commentare per forza. Si chiama libertà. Dovrebbero rifletterci gli "insoliti pontificatori"!
    Che non siamo tutti scrittori è un fatto, non a caso in Italia ci sono più aspiranti esordienti che lettori-consumatori di libri. Il popolo dei blogger non è diverso. E giustamente tutti a distanza di un paio d'anni si sono fatti un piccolo bilancio di simpatie-antipatie. Ma credo che faccia parte del "crescere" come blogger.
    Buina giornata, io sono poco presente ma ancora due settimane e potrò riprendere la solita routine.

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    1. Ecco, secondo me, chi vuole veramente scrivere, prima o poi scrive un libro. Tenere un blog è qualcosa di diverso. E' un ritrovo dove parlare e confrontarsi. Il ritorno attraverso i commenti è qualcosa di molto prezioso per me. E mentre parli di qualsiasi cosa, dalle sciocchezze alle cose importanti, non c'è nessuno che ti viene a dire, "ma chi sei tu per esprimere un'opinione su questo argomento?" Si parla, ci si confronta, a volte si cambia perfino idea, perché si scopre una prospettiva diversa. Il blog è come una stanza con la finestra aperta. Chi passa può darci un'occhiata e, se gli va, fermarsi. Oppure può tirar dritto e amici come prima. E credo in questo diritto di ognuno, ché l'intenzione è di non dar fastidio a nessuno.
      Baci.

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  2. Quando ho aperto il blog, parlando con mio marito ho detto:" sarà come tenere un diario segreto", lui mi guarda tra il compatito ed il perplesso e poi mi fa:"segreto??!?!?!?!?!?!? Tu non ti rendi conto mi sa!" ....aveva ragione!!! Non mi rendevo conto!!! Ho iniziato a scrivere per me, per appuntare quello che normalmente penso e per ricordare, non pensavo al fuori, all'esterno, al fatto che qualcuno leggesse. Si conoscevo altri blog, leggevo bismama, mamma felice, ma non identificavo il mio blog, con niente di simile. E' passato un anno ed il blog e' diventato un salotto, la stanza delle amiche, nessuna aspirazione per il futuro ma solo tanto divertimento ed in alcuni casi, anche una sorta di psicoterapia, perché mi aiuta a guardare i problemi e le difficoltà dalla giusta distanza.

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    1. Come no, il blog ha una grandissima valenza terapeutica. A volte ci basta solo parlare, far uscire pensieri ingarbugliati e districarli piano piano per sentirci meglio. E scoprire di non essere i soli a provare certe emozioni, che siano gioie o momenti di sconforto, è stata una delle più belle sorprese per me.

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  3. Rompiballe cara Alice?
    Ma cosa dici mai!!!??
    Ho rilevato il blog da un'amica che non poteva più tenerlo, prima come aiuto chiesto da lei tramite il giornale, e poi mi sono ambientata in questo spazio virtuale, che spesso ti mette di fronte a scelte e personaggi discordanti.
    Molti usano strani travestimenti che scopri presto, altri sono più genuini , altri molto finti..
    Quindi abbiamo un quadro generale della vita in piccolo e impariamo meglio a conoscere e conoscerci, come l'uovo di Pasqua , con belle e brutte sorprese...
    Un abbraccio forte!

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    1. ciao Nella, che piacere ritrovarti. E' vero, c'è tutto un mondo qui dentro, con i suoi pregi e difetti e sta a noi imparare a conoscerci, nonostante lo schermo permetta i travestimenti di cui parli. Ma alla lunga è difficile mentire. Ricambio l'abbraccio. Grazie.

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  4. Ti interroghi sul senso dei blog?
    Stai scherzando, vero?

    Credo sia un po' come il "essere o non essere!" e qundi meglio non interrogarsi.
    Altrimenti poi finisci per fare quello che ho fatto io, per scoprire solo dopo averlo fatto che forse non era il caso di farlo.

    Da qualche parte avevo letto che non si scrive solo per sè stessi e per quanto ci autoconvinciamo che sia così, ahinoi, siamo degli esseri umani che cercano riscontri. Magari non necessariamente approvazioni. Riscontri è sufficiente.
    E i riscontri sono i commenti, i follower e il numero di visite.
    Concordi?
    Nel mio secondo primo post un anonimo (mannaggia gli anonimi!) mi ha scritto che il blog è "un appuntamento con me stessa e con il mondo". E come dargli torto. Rileggendo quello che ho scritto mi vedo con altri occhi e leggendo i commenti mi confronto.
    Non è una gara.
    Vero?
    Non è una gara.
    No?

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    1. Se sei una rompipalle lo devi chiedere ai tuoi figli, poi....ahahahah

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    2. No, non è assolutamente una gara. E' una passeggiata insieme a tante altre persone. Mi hai fatto venire in mente la marcia dell'alunno che si organizza da noi per raccogliere soldi per la scuola: in testa ci sono quelli che corrono e in coda le mamme che camminano, chiacchierano e se la ridono. Ognuno alla sua velocità, soddisfatto della propria andatura.
      P.S. Non è necessario chiedere ai miei figli...so già la risposta! ;)

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  5. io da due anni faccio blog-terapia, appunto riflessioni, parlo di mio figlio, insomma nel mio piccolo spazio metto dentro le cose che mi piacciono, i miei momenti si e i miei momenti no, insomma rileggendo mi rendo conto che c'è dentro tutta me stessa nel bene e nel male. Poi mi capita di incontrare nella rete donne che sento affini, donne che non hanno paura di mettersi in luce, vdonne che vivono la loro vita con coraggio e molta semplicità e questo mi piace. Tra queste ci sei anche tu!

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    1. Già Francesca, il bello del blog è ritrovare affinità, calore, condividere piccole gioie o dolori in un abbraccio affettuoso. E per me voi che passate qui (e sopportate anche certe mie paranoie) siete diventate una presenza costante e importante. E ringrazio te (e tutti) per questo.

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  6. Alice...siamo donne! Piene di dubbi, incertezze, fasi pre e post mestruali, bambini, compagni, compagni/bambini, insomma io ci vedo tutte un po' nella stessa barca.Che poi ci siano quelle più o meno vere, più o meno polemiche a dire il vero non mi ha mai preoccupato, ognuno cammina col suo ritmo ognuno da di sè ciò che vuole. E tu sei bella Alice

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    1. Sì, siamo sulla stessa barca per la maggior parte e navighiamo in acque tranquille ed è lì che vogliamo stare, ché il mare aperto non ci tenta nemmeno. Tu sei brava ad andare per la tua strada, io invece ho la coda di paglia (più che una coda ho un covone intero!) Perché mi parte l'insicurezza prima e la vena polemica dopo. Mi prende così ma poi passa eh.
      P.S. No, tu sei bella!

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  7. Ah, diavolo, Alice... questa frase:
    "Però, qual è il confine tra la lamentela e la denuncia? Quando si deve smettere di protestare e concentrarsi sulle cose positive che ci circondano? Non sono forse due attività da portare avanti parallelamente?"
    ...sintetizza perfettamente un post paranoico che scrissi tanti mesi fa.

    Per come la vedo io, in rete c'è spazio per tutti, ed è questa la sua forza fondamentale; il bello è che bisogna cercare, e il poter scegliere (l'aspetto triste è che ci sono tante di quelle infinite strade, tanti sentieri e stradine, che chissà quante opportunità perdiamo in questo mare di stimoli).
    Che problema c'è se si vuole aprire un blog pur non essendo scrittori? Il blog non piace? Si tira avanti senza fermarsi, ma l'atteggiamento censorio non lo condivido minimamente.

    E poi... perché saresti tu la Rompiballe??!

    L'aspirante Rompiballe per eccellenza ;)
    Asaka

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    1. Ecco, c'è spazio per tutti, lo penso anch'io. Se non ti va tiri dritto, punto. E come ho detto più volte chi rappresenta la Cultura deve accogliere, non escludere.
      P.S. adesso fregami l'appellativo rompiballe sai? Ma sì, c'è spazio anche per quello. Che poi, a pensarci bene, ce ne fosse qualcuno in più in questo Paese....

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  8. @tutte
    Vi adoro. Anche solo per il fatto di sopportarmi. Baci.

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  9. Uuuhhh, a me piacerebbe essere una scrittrice, di successo però! ;D
    Ma...ho un dubbio piuttosto grosso sulle mie capacità e una sola certezza: avrei bisogno come minimo di un correttore di bozze!!! ;)

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  10. A me invece basta scrivere qui nel blog, non chiedo altro.
    P.S. Se diventi una scrittrice di successo, prenoto un autografo, eh? ;)

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  11. Mi annovero tra coloro che non fanno cultura e quindi, perché ho iniziato a scrivere in rete? Inizialmente per far conoscere la disciplina che pratico, poi però, direi quasi subito, hanno preso possesso pensieri sparsi, di qualsiasi genere e natura. di tutto un pò, un pò di tutto ... e non lo posso nemmeno più di tanto trascurare questo piccolo spazio, altrimenti mi sento una "madre" degenere ...
    Insomma Alice, ti lascio questo invito perché spero tanto di conoscerti! un abbraccio
    http://neuro-pepe.blogspot.it/2013/05/pronti-partenza-via.html

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  12. Il motivo per scrivere può essere uno qualunque, il risultato è fare qualcosa che ci piace e in certi casi ci fa stare bene. Hahaha "madre degenere" mi hai fatto riflettere: non riesco a star dietro a due...dovevo proprio andarmi a cercare il "terzo"? ;)
    P.S. adesso vengo a vedere

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  13. Io l'ho già detto più volte: per me è terapeutico, serve per sfogarsi e anche per rendere più chiara un'idea, un ragionamento. Poi alla fine faccio una cosa che mi piace, quindi è anche un piccolo spazio solo per me, quel quarto d'ora in cui scrivo. Senza pretese.
    Ovvio che una cernita di cosa leggere e cosa magari mi viene a noia, anche io l'ho fatta, rispetto ai primi tempi. Penso sia normale.

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    1. Anche per me è un piccolo spazio solo per me e anch'io seguo i blog che sento più vicini ai miei gusti. Ad esempio evito in blocco i blog che parlano solo di cucina, perché non c'è verso che la cucina mi appassioni, ma chissà, mai dire mai.

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  14. Beh cara Alice, la rete è come la realtà!! C'è chi finge, c'è chi ha le manie di protagonismo, c'è chi rompe le scatole ma anche chi è sincero, chi ha del talento e non se ne accorge, chi aiuta gli altri, chi fà sorridere con quello che scrive...alla fine, credo che anche tra blogger si leghi per affinità, esattamente come nella vita reale. Che poi su internet, se si è sinceri, non ci si ferma davanti ai pregiudizi dell'apparenza e ci si ritrova a parlare con anziani ed adolescenti, con bianchi e neri, con disabili, con atei, mussulmani ....e questo lo trovo fantastico.
    Scrivere come hai detto serve a chiarirsi le idee; io l'ho sempre fatto in privato ma il blog ti dà il modo di confrontarti con gli altri, di rivedere le tue idee in base anche a chi vede le cose da prospettive completamente diverse dalle tue...ed è davvero importante per una crescita emotiva.
    Ciao, a presto e buona serata!

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    1. E' vero Mr. Loto, ci si lega per affinità e si va aldilà delle apparenze, in rete. A volte mi domando che effetto mi farebbe vedere alcune persone che "frequento" in rete ormai da tempo. E' un po' come essere ciechi, si sviluppano altri sensi, ci si confronta prima di tutto con i propri pensieri e le proprie emozioni. E secondo me è bellissimo.
      Buona serata a te e grazie.

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  15. Anche io mi interrogo spesso su questo. Soprattutto questi mummy blog, di letterario hanno molto poco (io in primis)!!! però fungono da comunità, in un tempo in cui le donne sono molto sole.
    Anche se io, lo ammetto, ho iniziato a censurarmi.
    "Lo legge anche il tale, non posso scrivere questo..." e allora un pochino perde la sua spontaneità :(

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    1. Ma sì, siamo senza pretese, anche se in mezzo a noi ci sono persone che scrivono benissimo (ho appena letto il tuo post, non ho commentato ma mi è piaciuto tanto), ma se così non è, anche se non è da premio, secondo me va bene lo stesso se ci piace farlo.
      Del mio blog non sa niente (quasi) nessuno e in effetti è una bella libertà.

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