martedì 19 giugno 2012

9 Mondays for 9 skills: affrontare i cambiamenti

Ultimo appuntamento dei 9 Mondays for 9 skills promossi dalla "proffa" Palmy e ripresi da La solita mamma. Nel mio caso l'iniziativa si potrebbe rinominare i 9 Tuesdays for 9 skills perche sforo sempre, tanto per non smentirimi.
Come al solito si riflette sulle competenze che i bambini dovrebbero possedere per affrontare meglio il loro futuro.
Dopo fare domande, risolvere problemi, affrontare progetti, coltivare passioni, l'indipendenza, essere contenti di sè stessi, la compassione, e la tolleranza la competenza di questa settimana è: affrontare i cambiamenti.
Confesso che i cambiamenti mi mettono un po' di ansia.
Tutto quello che altera la routine mi fa diventare estremamente nervosa. Che poi...routine è una parola grossa! A casa nostra non si fanno le cose sempre nello stesso modo, alla stessa ora. Può capitare di mangiare presto (raramente) o di mangiare tardi (e non sempre alla stessa ora).

Questo fine settimana, per esempio, c'era la festa di compleanno di mia figlia da organizzare. Per due giorni mio marito ha lavorato in giardino per renderlo accogliente e io, il primo giorno, ho pensato bene di seguire mio figlio ad un torneo, mentre ieri non ce n'era per nessuno, sono rimasta tutto il giorno a casa a sistemare e a preparare il dolce. Ero nervosissima. L'idea che mi piombi gente in casa, mi mette sempre in agitazione. Non c'è che dire, sono una perfetta padrona di casa.
E qui questa competenza si incrocia con una precedente: essere contenti di se stessi. La mancanza di sicurezza gioca sempre a mio sfavore.

Però a pensarci bene, nel corso della mia vita qualche cambiamento l'ho affrontato:
- a 25 anni sono andata a Londra da sola (tramite CTS) e ho condiviso la camera con una "dark" (allora si chiamavano così) un po' inquietante, ma per fortuna ci incrociavamo solo al mattino (io uscivo e lei rientrava!). Confesso che il primo giorno ho pianto e non me ne vergogno, ma è stata una delle vacanze più belle che abbia mai fatto.
- a 22 anni ho cambiato lavoro accettando una mansione inferiore rispetto al posto di lavoro precedente che non faceva più per me. Non me ne sono mai pentita.
- tutte le volte che vado in vacanza, passo il giorno prima della partenza a urlare istericamente, perché ho paura di dimenticarmi qualcosa e passo il primo giorno di vacanza con un senso di angoscia, perché è tutto diverso.
E' sempre così, poi comincio a rilassarmi e mi ambiento nella nuova dimensione.

I cambiamenti spaventano un po' tutti... alzi la mano chi non li affronta con un po' di timore. Ma spesso sono un toccasana. Di solito si capisce quando è il momento di cambiare, diventa inevitabile.
Da qualche parte ho letto che avere coraggio significa avere paura ma andare avanti lo stesso.

Per me è giunto il momento di trovarlo questo coraggio, dovunque si trovi, e dare un senso nuovo alla mia vita. Chissà...

Ringrazio di cuore Palmy e La solita mamma per l'occasione che mi hanno dato per riflettere.




14 commenti:

  1. E' vero che i cambiamenti spaventano tutti, soprattutto se imprevedibili. Per me i cambiamenti radicali sono sempre stati come un tuffo nell'acqua fredda. Mi tappo naso e bocca e vado. Se comincio a tentennare è finita perché parto per le mie solite elucubrazioni mentali infinite e non farei più niente.
    Grazie Alice per avermi seguita in questa avventura per la tua forza a raccontare una parte intima di te.
    Un abbraccio fortissimo

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    1. Grazie a te. E' stato bello riunirsi in questo salottino virtuale e raccontare uno stesso argomento in modi diversi e personali.

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  2. Coraggio....e saggezza!
    Com'è andata la festa?

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    1. Bene, bene. Faceva caldissimo e si sono prese a secchiate d'acqua. Si sono divertite tantissimo.

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  3. Io sono una che si spaventa anche per il più insignificante cambiamento. La routine mi annoia, ma nello stesso tempo di fa sentire sicura. Che mente contorta eh???
    Un bacio.
    Miky

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    1. Non hai una mente contorta. Routine e cambiamento sono in equilibrio: a volte si cade da una parte a volte dall'altra. E paura o no, quando si è convinti bisogna lanciarsi.

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  4. Concordo e soprattutto capisco appieno: i cambiamenti anche a me mettono sempre (un po') di ansia! E paradossalmente anche quelli in positivo. Mi calza a pennello il proverbio "chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia, ma non sa quel che trova"... Però in effetti molti cambiamenti, a parte il fatto che sono necessari e non se ne può fare a meno, portino effettivamente del buono nella nostra vita! Quando ho fatto la maturità, una mia professoressa del liceo alla fine ha regalato a tutti noi una cartolina e sulla mia c'era (e c'è, ce l'ho ancora!) scritto: Non sono le cose in sè a spaventarci, ma è l'immaginazione di queste cose. Nel mio caso è verissimo! Spesso sono più preoccupata all'idea che qualcosa accada o cambi che dell'accadimento o del cambiamento stesso, che poi alla fine in effetti si riesce ad affrontare!
    Grazie per questo bel post che mi ha fatta riflettere ed ha richiamato alla mia mente tanti bei ricordi! :)
    Buona giornata!
    Laura

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    1. "Non sono le cose in sè a spaventarci, ma è l'immaginazione di queste cose." E' vero. Non è il cambiamento in sè il problema, ma il nostro modo di affrontarlo. Grazie a te Laura.

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  5. Io invece i cambiamenti ho bisogno di assimilarli. Mi spiego: devo sapere con un minimo di anticipo la linea del cambiamento, per adeguarmici. Ho bisogno di tempo...

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    1. Un po' di tempo per abituarsi è il minimo sindacale! E' non affrontare mai i cambiamenti per paura, il vero problema. Lo dico per convincermi, eh!

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    2. Ti auguro di trovarlo il coraggio necessario per cambiare; personalmente ho avuto lo stesso tipo di problema qualche anno fa e l'ho risolto prendendomi un anno di "riposo" e cambiando lavoro. ( fortunatamente lo potevo fare)..

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    3. Ti ringrazio, lo spero anch'io. Spero di trovare il modo giusto per stare bene e se servirà un cambiamento, benvenga!
      P.S. Un abbraccio virtuale ma sincero (che oggi ci sta proprio bene!)

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