domenica 14 febbraio 2016

Oltre il Festival

Volevo scrivere un post su questo argomento, già la sera stessa.
Aggancio le mie riflessioni al post Emozioni di Primula, che vi consiglio di leggere.

Primula si domanda come mai ci sia stata una diversa attenzione rivolta dalla stampa e dai social network a due momenti intensi del festival: la partecipazione di Ezio Bosso, musicista e compositore di fama mondiale (ma sconosciuto ai più, qui in Italia) e all'interpretazione di Nino Frassica della poesia in musica "A mare si gioca".

Ho guardato a pezzi il Festival, Frassica me lo sono perso e l'ho ritrovato grazie al post di Primula. E' vero, è stato un momento altissimo, commovente e sono contenta di averlo visto, grazie al video.
Bosso invece l'ho visto in diretta: mi ha commosso profondamente quando l'ho sentito parlare: la sua energia, la sua positività, le perle che ha infilato una dietro l'altra; parole che mi hanno fatto sentire piccola, incapace di reagire alle avversità se non lamentandomi.
L'ho trovato magnetico, non riuscivo a staccare gli occhi ed ero concentrata per non perdere una parola, perché era agitatissimo.
Non so se ha suscitato pietà negli altri, in me ha suscitato ammirazione per le parole che ha detto sulla musica, ma allo stesso tempo sulla vita. Un grande uomo, ho pensato, e per me è stato lì che poteva finire il festival. Poi l'ho sentito suonare e mi sono commossa ancora di più, perché mi ha trasportato in una musica meravigliosa e non puoi fare a meno di ignorare che ha la SLA, perché è incredibile l'emozione che ha saputo trasmettere: la passione nel suo significato più alto che ti fa andare oltre al tuo corpo.
Non ho provato pietà, ma gratitudine per un esempio di forza e di passione così grande.
Cosa dire del motivo della sua partecipazione? Sì, può essere anche stato invitato per alzare l'audience, dopotutto uno spettacolo si costruisce pensando di attirare l'attenzione del pubblico. Ma allora, perché non dovrebbe esserci lo stesso intento nell'invitare Frassica e parlare di un argomento serio come quello dei migranti?
Toccare certi tasti è sempre una questione delicata e la linea tra la testimonianza e la spettacolarizzazione è molto sottile.
Io ho colto la genuinità di entrambi questi momenti e mi faccio anche altre domande: e se fosse stato il festival di Fazio, che ha senz'altro uno spessore maggiore di Conti, sarebbe venuto lo stesso dubbio? In pochi conoscevano Bosso, non è bellissimo che adesso sia noto ai più?
E il tema dei migranti? Non è forse passato sotto tono, era perfino nel testo di una canzone, perché erano tutti impegnati a mostrare nastrini colorati? E' giusta e importante la presa di posizione, ma chi può dire se tra loro c'è chi l'ha fatto perché lo sentiva veramente o perché trascinato dalla corrente?

E' sempre difficile capire le vere intenzioni che si nascondono dietro a certi comportamenti, ma preferisco avere il beneficio del dubbio.
Se grazie a una trasmissione che, piaccia o no ha un largo seguito, si diffondono momenti così intensi, altrettanto importanti, cerco di vederne i lati positivi e ben venga che una trasmissione leggera riesca a far pensare e far conoscere persone eccezionali, a cui finora non era stato dato il giusto rilievo.


8 commenti:

  1. Cara Alice,
    hai risposto ad alcune mie domande. I miei "sospetti", chiamiamoli così, non erano rivolti al presentatore del Festival, Conti o Fazio non avrebbe fatto differenza, bensì alle reazioni del pubblico in sala, a casa e il giorno dopo ossia il senso di stupore di fronte alla diversità.
    Il mio auspicio è che queste esibizioni, di persone con problemi, diventino normalità e siano supportate da reazioni uguali per tutti i grandi indistintamente.
    Sai che già oggi non se ne parla più? Che nessuna trasmissione radiofonica ha trasmesso un solo brano di Bosso? Che in TV, da quel che ho visto almeno, hanno detto ogni bene di tutti i protagonisti del festival, la bravissima Virginia Raffaele in testa, e nessuna parola per Bosso o Frassica?
    Ecco da dove deriva la mia perplessità: la disabitudine a relazionarsi emotivamente in modo equilibrato, ossia normale, con la "diversità" e, viceversa, l'abitudine a persone "non diverse" che quindi vengono valutate con meno entusiasmo lasciando sfuggire l'aspetto straordinario di ciò che fanno o dicono. Ho percepito questo nella reazione a Bosso e Frassica, ma è un discorso che va ben oltre il caso specifico.
    E comunque ben vengano i momenti televisivi che propongono momenti così, concordo con te.
    Bello questo dialogo a distanza. Grazie!
    Primula

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    1. Anche a me piace questo "palleggio"! :-)
      Sulla reazione normale nell'approccio con la diversità credo ci sia molta strada da fare.
      Non c'è abitudine, come dici tu, a relazionarsi con persone con handicap: non c'è niente di peggio dell'imitazione della spontaneità. E confesso che in qualche situazione mi sono sentita a disagio anch'io. Ma non è successo con Bosso.
      Per Frassica invece ho un'altra tesi: non si è voluto dare molto risalto al tema migranti. Come dici tu, ci si dimentica presto. Le notizie "scadono" velocemente, finché non succede qualcosa di eclatante.
      E anche se seguendo il primo giorno i commenti su twitter, ho avuto un po' paura di un certo cinismo, voglio pensare che la commozione per la bravura di entrambi gli interpreti sia stata vera: la musica e le tragedie sul mare toccano corde diverse ma che sfociano in una stessa commozione. Almeno così è per me.
      Grazie Primula, mi hai fatto tornare allo spirito dei primi tempi di questo blog, dove lo scambio di idee era molto importante.

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  2. Sarò brutale: il successo della partecipazione di Bosso al festival è dovuto alla sua disabilità. Il pensiero dominante è stato: "Però! nonostante la malattia è capace di suonare e bene!". Può aiutare le persone a capire come porsi di fronte alla disabilità? No, serve soltanto a consegnare il pianista, anche se talentuoso, nel suo ghetto, quello dei non completamente capaci e perciò curiosamente stupefacenti. Ci commuove, ci intenerisce, ci conquista con la sua forza, ma finito l'eco di Sanremo, compreremo i suoi dischi, andremo ai suoi concerti, apprezzeremo ancora la sua musica? Ti lascio questa domanda, io mi sono già data una risposta. Un bacio.

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    1. Ciao Ninin!
      Non riesco a pensare che tutti quelli che l'hanno visto quella sera abbiano pensato questo. Io mi sono commossa per l'energia che emanava, per la simpatia immediata che suscitava e quando ho ascoltato il pezzo, mi sono commossa per la bellezza di ciò che ho sentito e per la magia della musica che ha fatto scivolare, con precisione sui tasti, quelle mani che prima erano così agitate. Sì, perché non c'è dubbio che non sia come tutti gli altri pianisti, non è possibile negarlo. Ma se un velocista fa i cento metri in pochi secondi ed un altro ci mette lo stesso tempo, ma porta dei grossi pesi in mano, sarei nel torto nel dire che ha ottenuto lo stesso risultato con uno sforzo maggiore? Semmai è un'ammirazione ancora più grande, non certo pietà.
      Il punto è che spesso non sappiamo che atteggiamento assumere nei confronti dei disabili: se non li guardi sembra che li ignori, se li guardi, sembra che li fissi. C'è tanto da imparare in questo senso. L'esempio più grande l'ha dato lui stesso, rispondendo ironicamente a chi lo ha preso in giro per la pettinatura, che è perché si pettina da solo!
      Ho letto che è entrato in classifica nelle vendite e che le prevendite dei biglietti dei concerti stanno andando molto bene. Non so quanto durerà, ma credo che una parte delle persone che lo hanno appena scoperto continuerà a seguirlo.
      Di sicuro so che non è una persona normale. E' una persona eccezionale.
      Credo anche che la disabilità abbia contribuito alla definizione della sua personalità, ma il risultato non era così scontato.
      Ricambio il bacio. Ciao

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  3. Passo di qua molto tempo dopo la fine del Festival di cui, ahimè, non ricordo neppure il vincitore. Non l'ho visto ma sono lieto che abbia trasmesso qualcosa di buono.
    Volevo lasciarti i miei più cari auguri di buona Pasqua!
    A presto.

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    1. Grazie Mr. Loto, tanti auguri di cuore anche a te
      P.S. Se c'è una cosa buona del Festival di quest'anno è che ha fatto conoscere ai più Ezio Bosso, una persona e un artista incredibile.

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  4. Alice carissima! Passo un attimo di qui per lasciarti un saluto e un abbraccio.
    Spero che tutto proceda per il meglio.:-)
    Primula

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    1. Ciao Primula!
      Grazie per la visita, mi fa molto piacere.
      Che dire...va... le giornate volano veloci, il tempo sfugge.
      Però sto uscendo di più...ecco, potrei raccontare le mostre che ho visto recentemente...
      una volta l'avrei fatto subito, ho perso un po' l'abitudine.
      Ho letto che ti prendi una pausa... a presto allora!
      ciao grazie

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