giovedì 3 ottobre 2013

Tragedie e mali italiani

Una volta tanto, vedere gli Stati Uniti litigare per difendere gli interessi di parte, mi fa sentire meno sola. Non rido delle disgrazie altrui, per carità, ma l'impasse che stanno passando ha un che di familiare e una volta tanto l'Italia non c'entra niente.

Una cosa che mi fa sentire meno fiera di essere veneta, invece, è l'accusa rivolta dal leghista alla presidente della Camera e al ministro per l'integrazione dopo l'enorme tragedia al largo di Lampedusa. Dice che è colpa loro se è successo quello che è successo, che l'Italia fa di tutto per attirare queste persone.

Ora, non sono io che so e devo risolvere questa difficile questione, ma sarebbe ora che l'Europa si prendesse carico di questa situazione, che è un po' troppo comodo lasciarci qui, al fronte, in prima linea e da soli ad affrontare un problema umanitario.

Ma, nel frattempo, cosa facciamo? Dovremmo forse comportarci come Malta che si è rifiutata di dare soccorso a una nave di migranti?

Non so come la pensate, ma sono convinta che prima di tutto si debba cercare di salvarli e, una volta tanto, sarò retorica, ma sono fiera di essere italiana.

14 commenti:

  1. Risposte
    1. Già e per fortuna che poi ci sono esempi buoni, come la catena umana per salvare i profughi di qualche tempo fa.
      Il dopo è molto complesso e ci vuole una buona organizzazione.

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  2. condivido pienamente..... bisogna salvarli... siam uomini mica animali

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    1. A dirla così, sembra una cosa banale, vero? Eppure basta leggere i commenti della gente nei siti dei giornali e si resta di ghiaccio.

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  3. I leghisti, carichi della loro ignoranza e stupidità, sono fuori tempo e fuori luogo.
    I lampedusani che soccorrono sono umani e generosi.
    L'Europa dovrà farsi carico delle tragedie che hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero e non lo devono fare per toglierci "dall'impaccio", ma per giustizia, solo per questo.
    Ogni uomo è migrante sulla Terra, poichè la Terra non ci appartiene.
    Oggi è una giornata terribile.

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    1. E' davvero una giornata terribile. Bisogna fare qualcosa e non scambiarsi accuse senza senso.
      Mi rendo conto che non è facile, ma una soluzione ci vuole.

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  4. Non si tratta di essere italiani o meno. Si tratta di essere uomini. Nessuno sceglie di nascere, dove nascere, in quale epoca storica e da chi.
    I confini, regionali, nazionali e continentali, li abbatterei semplicemente. In nome di questi presunti confini, che noi abbiamo imposto, noi abbiamo subìto, e non erano certo innati per natura, in nome di questa ossessione per il definire il nostro e l'altrui, stiamo perdendo l'umanità. E non vi è un accenno di umanità nelle stantie parole retoriche di chi è intervenuto oggi, autorità politiche e religiose che fossero. Solo ipocrisia e strumentalizzazione. Dall'altro lato, centinaia di morti.
    Una giornata orrenda.

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    1. Sì hai ragione, l'umanità non ha nazionalità, ma per una volta che facciamo una cosa giusta, mi piaceva sottolinearlo, che sennò mi sembra di concentrarmi solo sulle cose negative.
      Le parole non bastano, ci vogliono i fatti e anche i soldi, diciamocelo. È per questo che nessuno si deve tirare indietro, senza confini.

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  5. Ma l'accogliere l'altro, il non essere indifferente al suo destino, non è qualcosa che possiamo chiedere all'Europa. Ed è una cosa che in Italia, in linea generale, a mio avviso, manca. Anche se l'UE facesse il migliore dei piani di accoglienza e stanziasse i finanziamenti più generosi (periodo ipotetico dell'irrealtà), deve prima cambiare il nostro atteggiamento. Non parlo del Veneto, non parlo dei leghisti, parlo degli italiani tutti. In primo luogo di quelle zone che sono state crocevia di scambi culturali per secoli, e ora all'improvviso si arroccano sui propri presunti confini. No, c'è veramente tanto da sanare.

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    1. Ma io sono d'accordo con te Asaka. Quante volte ci siamo dette che la solidarietà è in gran parte perduta tra la gente (ma ci sono anche persone che si spendono veramente, a onor del vero). Questo è un dato di fatto, non c'è dubbio. Perciò facciamo la nostra parte, questo sì, impegnamoci in prima linea. Però poi finita l'emergenza, i problemi hanno bisogno di soluzioni, è in questo che rivendico il ruolo dell'Europa, solo perché obiettivamente non siamo in grado di sostenere i costi da soli.
      Sono d'accordo che ci sia tanto da sanare. Leggere i commenti che ho letto (e i commenti sui siti dei giornali meriterebbero un post a parte) è stato allucinante. Persone che si scannano in nome di appartenenze politiche, di destra e di sinistra, dimenticando che stanno parlando di persone che cercavano un'altra vita e hanno trovato la morte. Questa è la tragedia nella tragedia.

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  6. ieri una giornata terribile, una di quelle che si vorrebbe dimenticare, che ti fanno riflettere sul significato di essere uomini, di vivere in questa terra, che diventa sempre più inospitale e spietata o forse lo è sempre stata......

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  7. Ma, non so se sia sempre stato così, ma non credo, e comunque è veramente triste.

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  8. E' vergognoso e nauseante, sono d'accordo con te...

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