sabato 25 agosto 2012

Certe notti

Stanotte ho dormito pochissimo. Mi giravo e rigiravo nel letto. Sarà che la settimana è stata un tour de force.
Domenica mattina ero ancora in Puglia, martedì sera sono partita per la montagna e sono tornata ieri sera. Non era previsto.
Mi interrogavo sul mio essere figlia, madre, sorella, amica e perché no anche moglie. E il bilancio era inevitabilmente negativo. Certe notti e quel senso di inadeguatezza.

Stamattina, per non farci mancare niente, siamo andati al mare. L'ultima giornata di vacanza prima di riprendere il lavoro lunedì.
E nel tardo pomeriggio ho cominciato a parlare con una donna, vicina di ombrellone.
Lo spunto è stato un rimprovero ai nostri figli, contemporaneamente. L'ho guardata e sorridendo le ho detto: "Facciamo a cambio?" "No" ha risposto "ce l'ho da 6 anni e me lo tengo"
Partendo dall'esperienza dei nostri figli, abbiamo cominciato a parlare. 
E' strano come ci si possa trovare bene con una persona che non si conosce. Una persona semplice, non sofisticata, che sembra condividere i nostri stessi valori e con cui sembra così facile parlare. Meglio di tante persone che conosco.

Non ha dato risposte ai miei interrogativi notturni, che domani magari svaniranno nel nulla, ma mi ha rasserenato la giornata. Ci vuole così poco, a volte.



5 commenti:

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  2. Più che una vacanza mi sembra un tour de force ;D!
    Ogni tanto ci vogliono voci fuori dal coro (percorrere strade diverse) per vedere le cose con un'ottica diversa. I vicini di ombrellone speciali sono favolosi!
    Un abbraccio Alice!

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    1. Sì, ma ho accompagnato mia mamma in montagna, visto che c'era l'appartamento libero, per sfuggire al caldo allucinante. Così i miei programmi di sistemare un po' la casa... ma tra un po' avrò più tempo e la casa può aspettare.
      A proposito della vicina di ombrellone, è strano come una cosa "normale" come
      parlare piacevolmente con qualcuno mi sia sembrata straordinaria. La dice lunga sulle mie amicizie.
      Buona domenica Simonetta!

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  3. A me non sembra affatto un tour de force: come hai detto tu sei moglie (non a caso lo metto come primo punto! Altrimenti avreste già divorziato dopo un giorno di vita del primo figlio!); poi sei mamma, figlia, sorella, amica e, per forza, anche un po'amante (ribadisco la faccenda del divorzio: se con tuo marito non ci fosse stato anche questo intrigante aspetto di intesa e complicità, lui non avrebbe neanche aspettato il primo figlio!!!). Quindi, cara elastic girl, è ovvio che tu ti senta un po'centrifugata in milioni di parti del globo contemporaneamente, soprattutto in vacanza, dove non ci sono gli orari confinati del lavoro e quindi sei "Alice" a tempo pieno. Da questo punto di vista, comprendo come uno spiraglio di semplicità di due parole scambiate sotto l'ombrellone siano una specie di "miraggio". Secondo me è solo un momento convulso e appena ci sarà l'ordinaria follia del rientro con il solito "famiglia/lavoro/casa", riprenderai la sicurezza di sempre, cioè che sei per tutti i tuoi cari una salda, forte, tenace e solida ancora di salvezza. Faticoso (proprio tu che parli a me di fatica...!), ma molto appagante. Abbraccio. Pom.

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    1. Ma ci credo che per te non sia un tour de force! Più che fatica fisica è stanchezza in tutti i sensi. Capitano giornate in cui mi sento inadeguata, oppure sono le persone accanto a me a farmi sentire così. O forse sono io che percepisco queste sensazioni magari ingigantendole. Giornate così, poi passa. Domani torno al lavoro e ... non farmici pensare!

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