martedì 15 maggio 2012

9 Mondays for 9 skills: coltivare passioni

Ed eccoci al quarto appuntamento dedicato alle 9 competenze/skill che i bambini dovrebbero acquisire per prepararsi al mondo che li aspetta, iniziativa proposta da Palmy e ripresa da La solita mamma.

Dopo fare domande, risolvere problemi e affrontare progetti questa settimana la competenza è coltivare passioni.

Ho sempre pensato che la passione sia il motore che muove le cose. Se non posso concepire un lavoro svolto senza un minimo di passione, lo stesso vale per il tempo libero.

 
Quali sono le mie passioni? Amo leggere, viaggiare, andare al cinema, amo la musica, la fotografia e le lingue straniere.

Sono tutte cose che ho imparato ad amare fin da piccola e un po' alla volta hanno dato sapore alla mia vita.
Come sempre a questo punto rivolgo lo sguardo ai miei figli che sono la mia finestra sul mondo di domani.

Mia figlia ama le lingue come me e forse questo glielo ho trasmesso io, o forse no. Poi ama disegnare, e questa passione forse l'ha ereditata dal nonno e il prozio che dipingevano entrambi, e poi le piace cantare.

Mio figlio non ha ancora delle passioni evidenti. Di creativo c'è il gioco con i Lego. Passerebbe ore a costruire e smontare. Quando era piccolo ero io la direttrice dei lavori, da un po' di tempo mi ha licenziata.

A volte temo di non aver saputo accendere, finora, quella piccola luce che poteva invogliarli ad appassionarsi a cose diverse da quelle che fanno tutti i giorni.
Poi però, ripenso alle mie passioni. All'amore per i viaggi sicuramente hanno contribuito i miei genitori, portandoci in giro in roulotte per l'Italia e ne conservo dei bellissimi ricordi. A tutte le altre, però ....

E' strano, volevo dire che le mie passioni me le sono cercate e coltivate da sola, perché una volta i bambini si arrangiavano da soli, non avevano una mamma che stava loro addosso come al giorno d'oggi.
Ma riflettendoci, la musica l'ho respirata in casa (un appuntamento imperdibile era il concerto di Vienna il 1 dell'anno con annessi applausi diretti dal maestro durante la marcia di Radezki... che ricordi) e mio papà era un patito della cinepresa e il lunedì eravamo tutti in salotto per vedere "un film, un grande film" dove oltre ad apprezzare il "bel cinema", si apprezzava anche la fotografia, la luce giusta. Ecco, forse la lettura è una passione che ho coltivato da sola.

Sì, forse è un po' colpa mia. Presa da mille cose, ho tenuto nascoste queste mie passioni. In un certo senso non ho passato il testimone, ma credo che già rendersene conto sia un passo avanti e di tempo per aggiustare la rotta ce n'è.

Ah, dimenticavo. Una passione recente è il mondo dei blog a cui non rinuncerei per nulla al mondo e dove tra un ricordo, un sorriso o una risata c'è lo spazio per riflessioni personali come questa. Grazie ancora Palmy e La solita mamma!





20 commenti:

  1. Grazie a te Alice!
    La mia passione per la lettura arriva direttamente da mio padre, come pure quella per il mare ;D!
    E' vero che il blog aiuta a fare queste riflessioni e sono felice di aver incontrato lungo la mia strada una persona sensibile e simile a me! Ops, io però odio le lingue (e pensa che ho fatto il linguistico! Quando gli insegnanti non trasmettono la passione...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' bello vero? A volte hai dei pensieri dentro di te che non conosci nemmeno. Poi arriva qualcuno che ti pone una domanda e ti ritrovi a vedere le cose con occhi nuovi e a riflettere su aspetti che non avevi considerato.
      Però! Fare il linguistico e odiare le lingue non è da tutti. Sei sempre "la solita"! ;)

      Elimina
  2. Ehi sei proprio una tipa con un gran bel paio di "poliglotti"!
    Che lingue parli?
    Dai ti prego dimmi il giapponese...così m'insegni qualcosa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che avevo un bel paio di "poliglotti" non me lo aveva mai detto nessuno! :D
      Frena, frena, altro che giapponese, solo francese ormai impolverato e inglese.
      Mi piace il suono delle parole nelle altre lingue che quando le capisci sembrano più dolci. Ricordo che prima di studiare l'inglese mi sembrava una lingua "dura", mentre da quando la conosco la trovo più musicale. In passato avevo la sensazione di dover impararare l'inglese perché in qualche modo qualcosa mi avrebbe portato in Gran Bretagna. Chissà!

      Elimina
  3. Sono d'accordo, bisogna coltivare le loro passioni e fare di tutto per evitare che si spengano. Condivido pienamente quando scrivo che "la passione è il motore che muove le cose".
    Kiss
    Miky

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è facile però. A me basterebbe che trovassero le LORO passioni, non intendo interferire.
      La tua passione, la fotografia, è una passione meravigliosa. Sono contenta per te, Miki.

      Elimina
  4. I figli semplicemente assorbono ciò che noi viviamo e poi... prendono la loro strada! Condividerle con loro è un'occasione per riscoprirle, le nostre passioni un po' assopite...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' proprio vero, assorbono ciò che viviamo. Vorrei solo, per loro, che apprezzassero il bello in tante forme diverse e nella forma che amassero di più. Il bello è soggettivo, può esserlo per te e non per me, ma se ti dà un'emozione forte deve essere per forza una cosa buona.
      Grazie ancora Palmy per questi spunti di riflessione.

      Elimina
  5. forse più che delle passioni specifiche, si può sperare di passare ai figli almeno la capacità di appassionarsi. A cosa, poi, lo decidono loro. I tuoi ragazzi mi sembrano comunque già ben avviati ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so se siano ben avviati. Ma spero veramente che imparino ad amare le cose che fanno e a fare le cose che amano.

      Elimina
  6. A noi sta il compito di dare gli input, ai nostri figli, quello di seguire quelli che riterranno più stimolanti, appunto, più appassionanti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già Monica, a noi sta il compito di dare l'input di guardarsi dentro e scoprire da soli le proprie passioni.

      Elimina
  7. Ciao. Condivido "pienisssimissssimamente" quanto dici a proposito delle passioni. E condivido al punto da aver, evidentemente, esagerato un po': ora devo moltiplicare per tre figli almeno 4 passioni a testa, assolutamente irrinunciabili. Madre natura ha previsto solo due genitori e questo complica irrimediabilmente le cose. Se penso che, anni fa, siamo stati proprio noi a invitarli a guardarsi intorno e scegliere qualcosa che li intrigasse "almeno un po'", mi sento costretta a stare zitta ed avviare il taxi per lo "scarrozzamento", in attesa dei fatidici 18 anni e una patente a testa. Buon pro per l'inquinamento e buon pro per la Fiat, se ce ne sarà ancora una fra qualche anno... E hanno anche ragione quelli che sostengono che "una scelta" va imposta come segno di maturità... ma a volte è proprio difficile scegliere, soprattutto se sei nelle vesti del genitore e vedi, tutto sommato con orgoglio, la quantità enorme di energie spremute in ciascun settore dove si sono infilate le tue pesti, con tutto il vigore, la forza e l'idealismo dei loro giovani anni. E allora...come fai a dirgli "rinuncia a qualcosa"? ..proprio non me la sento. Ma prima o poi verrà anche quel momento. Sigh.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao e benvenuta. Non siamo proprio sulla stessa barca, eh? Un po' meno i tuoi (4 a testa?!!) e qualcosa in più i miei... sarebbe meglio. Comunque è vero, è importantissimo che riescano a incanalare questa energia in qualcosa che amano fare e sta a loro scegliere quali siano le loro passioni.

      Elimina
  8. Penso che le persone con grandi passioni siano quelle che più hanno contribuito, e sempre lo faranno, a cambiare il mondo. I più grandi inventori e pensatori sono quelli che hanno dedicato la propria vita ad una particolare passione in un campo specifico. E' quindi giusto lasciare liberi i figli di seguire e coltivare quello che amano, che sia "ispirato" dai genitori oppure no.
    Un saluto e buon fine settimana.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Mr. Loto, il punto è proprio che non hanno ancora scoperto quello che preferiscono. Io sarei ben contenta che scegliessero quello che piace a loro, non intendo condizionarli.
      Un abbraccio e buon fine settimana anche a te.

      Elimina
  9. Penso che sia davvero una qualità essenziale. Coltivare le proprie passioni è importante, soprattutto quando si finisce il percorso degli studi.
    Prima ho avuto così tanto tempo da dedicare alle mie passioni che era naturale, poi mi sono immersa nella routine lavorativa e ho lasciato perdere tutto per dedicarmi al lavoro.
    Anche quella una passione, certo. Ammetto, però, che ce ne vuole almeno una seconda non lavorativa, personale.
    Di recente mi sto dedicando sempre più alla cucina, alla fotografia e a una buona lettura. Perchè no? Mi fa star bene e mi fa sentire completa.
    Penso che se avessi un figlio, anch'io vorrei cercare di fargli capire la bellezza della spinta a fare qualcosa solo perchè gli piace.
    Quindi forza mamme!!! In bocca al lupo =)

    RispondiElimina
  10. Crepi il lupo! Le mamme hanno risorse incredibili. Ce la faremo!

    RispondiElimina
  11. Bel post! Siamo la sintesi dei nostri genitori sotto diversi aspetti, oltre a quello fisico. Io e la metà ne abbiamo molte, di passioni, e stiamo facendo del ns meglio per offrire stimoli e un terreno fertile al pupo poi sarà lui a scegliere. Ora è presto, troppo presto, per spronarlo ad approfondire.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Mathilda. Come stai? Ormai non manca molto, vero? Luglio, se non ricordo male. Sono sicura che darai gli stimoli giusti al momento giusto... però, occhio, perché a volte i figli sono imprevedibili. Sono sempre una grande sfida.

      Elimina