mercoledì 12 dicembre 2012

Baby boom



Baby boom (1987) regia di Charles Shyer, con Diane Keaton, Sam Shepard e James Spader.

Quando è uscito, avevo parlato di questo film con un mio collega. Ci piaceva commentare i film e ricordare le citazioni che più ci avevano colpito. Nei giorni scorsi l'ho riguardato, perché volevo vedere se l'effetto su di me fosse lo stesso, a tanti anni di distanza e con un marito e due figli in più.


TRAMA
Diane Keaton è una donna in carriera. Dopo anni dedicati quasi esclusivamente al lavoro, quando finalmente sta per diventare socia, la sua vita è stravolta dall'arrivo di una bimba, parente molto alla lontana, rimasta orfana.

In un primo momento vorrebbe dare la bambina in affidamento, ma poi la fredda e cinica J.C. Wiatt (così si chiama) pian piano comincia a cambiare. E si accorge che le cose cambiano quando hai un figlio. E che nonostante, nel lavoro, tu abbia dato il massimo per anni, alla resa dei conti, alla prima difficoltà, c'è sempre qualcuno pronto a passarti davanti (James Spader). Perché, come dice il suo capo "non si può avere tutto, nessuno ci riesce. Io non mi ricordo neanche quanti nipotini ho!"

Ed allora J.C. se ne va nel Vermont, dopo aver comprato una macchina e una casetta deliziosa... ma un po' malandata. Il passaggio dalla città alla campagna è sottolineato dai colori autunnali degli alberi, passando attraverso ponti che ricordano quelli di "I ponti di Madison County". La sua nuova vita all'inzio è veramente difficile e il passaggio dalla fredda N.Y. al paesino dove tutti conoscono tutti (e soprattutto sanno tutto di tutti) non è per niente facile.
C'è l'infermiera, l'idraulico-falegname-tutto-fare stupendo con i suoi "ehmm...yyya" e " ehmm...nnno" (corredati da conti saltissimi, però) ed un certo dottor "fascino" Cooper (Sam Shepard).

Per non annoiarsi J.C. comincia a fare una salsa di mele per la piccola Elisabeth. Avendone prodotto in quantità industriali, comincia a vendere i vasetti all'emporio del paese e pian piano mette in piedi un'attività destinata ad allargarsi. E chissà perché, si rifanno vivi dei vecchi "amici disinteressati"! Quando J.C. parte alla volta di N.Y. per la riscossa, l'espressione della piccola Elisabeth è tutto un programma.

Non voglio svelare nè il finale, né i particolari della trama. E' un piccolo film delizioso, secondo me.

Mi ha colpito pensare che già nell'87 negli U.S.A. si parlava di conciliazione casa-lavoro, di priorità, di piaceri della vita e del vero significato del lavoro. Qui da noi sembra che la riflessione si sia scatenata solo adesso. Meglio tardi che mai, dico io, ma oltre a parlarne bisognerà cominciare a fare qualcosa. E se l'opera di "convincimento" degli uomini al "lavorare in modo diverso si può" (e penso al part time, al telelavoro, al "finiamo tutti prima che lì fuori c'è la vita", al "qualche riunione in meno e lavoro più concreto") richiederà un po' di tempo, aspettando che si convincano, credo che dovremo costruirci delle opportunità da sole, senza dividerci tra chi lavora fuori casa e chi no, senza scorciatoie, ma una volta tanto solidali, tutte unite per dimostrare il nostro valore. Per convincere questo mondo del lavoro maschilista, dobbiamo crederci noi donne per prime. Tutte insieme, rispettando le scelte di tutte, purchè siano vere scelte.

Adesso come allora penso che per me sia importante lavorare fuori casa, ma non a discapito della mia famiglia. Quello che non sapevo allora era quanto fosse difficile conciliare famiglia e lavoro. Adesso lo so. E credo anche di aver perso qualche anno, mentre cresceva in me questa consapevolezza. Ma i tempi allora non erano maturi, ora penso che un altro modo di lavorare ci sia e ho fiducia nel futuro.




6 commenti:

  1. film davvero carino!!! ogni volta che lo danno in Tv lo rivedo e mi commuovo e magari prendo ispirazione per il futuro;-))

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    1. Già, fa riflettere ma anche ridere. E seppur datato, risulta ancora attuale nelle tematiche che affronta.... o siamo noi, in Italia, che siamo indietro. Sigh!

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  2. L'ho visto qualche sera fa!
    Delizioso e maledettamente reale!
    Comunque anch'io vorrei per la mia vita quel finale (senza il veterinario!). ;)

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  3. Alice, amica? come stai? che divertente questo film. Ti abbraccio forte forte.

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    1. Hai ricevuto il mio messaggio? Ho capito bene? Hai un nuovo blog? Mi puoi dare l'indirizzo? In quello vecchio non riesco più ad entrare.
      Ricambio l'abbraccio! Stammi bene.

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