lunedì 8 ottobre 2012

Un sogno per tutti e tutti per un sogno

Tempo fa avevo accennato ad un libro che ho letto: Mollo tutto (e faccio quello che mi pare) di John Williams e avevo promesso che ci sarei tornata sopra.

Ultimamente leggo di tante persone che hanno un sogno, ma che per qualche motivo non riescono a realizzarlo. Credo che alcune riflessioni poste da Williams facciano al caso nostro.

Nel libro si parla di segreti e di falsi miti da sfatare e secondo me vale la pena di accennarne qualcuno.

- Definire il sogno. Per chi non ha le idee chiare, Williams consiglia di partire da quello che ci piace fare del nostro attuale lavoro. Capita infatti che ci siano delle attività che ci piacciono tanto e altre delle quali faremmo volentieri a meno. 

- Suddivisione dei compiti. Individuate le attività che amiamo fare, dobbiamo concentrarci su quelle e pensare di far svolgere le attività che non sopportiamo a qualcun altro. Dobbiamo cioè trovare qualcuno che sia complementare, in modo che ognuno possa concentrarsi su quello che gli piace e che, proprio per questo, gli riesce meglio. 

- Versione Beta. Non aspettare di aver definito tutto nei minimi particolari, ma iniziare e poi correggere il tiro. La tecnologia in questo ci viene in aiuto.

- E se mi rubano le idee? Le idee originali si contano sulle dita di una mano, le altre sono variazioni sul tema. E' la realizzazione dell'idea che conta, come l'idea viene concretizzata che è unica.

- Blog: come scrivere qualcosa di nuovo? Non è necessario...scrivere con la propria voce ci rende unici.

Secondo me è una buona base su cui lavorare. L'idea di partire senza farsi tremila paranoie, ma cominciando un po' alla volta e aggiustare il tiro ogni volta che se ne presenta la necessità, è un'eventualità che a me personalmente piace molto. Ovviamente senza fare il passo più lungo della gamba. All'inizio non è necessario lanciarsi senza paracadute, per cui è meglio ternersi l'attuale posto di lavoro e decidere solo in un secondo momento se è il caso di lasciarlo.
Mi piace molto anche la condivisione del sogno, attraverso la spartizione dei compiti. Tu sei creativa e invece ti perdi negli aspetti organizzativi, o contabili o fiscali o della comunicazione? Potrebbe avvenire la fusione di due sogni in un uno, per la soddisfazione di entrambi i sognatori (meglio se sognatrici, eh)

Per finire una formula magica: la formula della felicità.

FELICITA' = Piacere + impegno + scopo

ovvero felicità è trarre piacere da un'attività (che facendola ti sembra di giocare e non di lavorare), alla quale ti dedichi con impegno, e avere uno scopo, cioè quello di metterti al servizio di una causa più grande o anche solo di rispondere ad un bisogno oggettivo.

Tutto ciò porta inevitabilmente ricchezza, intesa non solo come denaro, ma in modo molto più soggettivo può significare più tempo, gratificazione personale e soddisfazione per aver risolto un problema a qualcuno.

Sarò la solita idealista, ma trovo che sia meraviglioso. E voi cosa ne pensate?













25 commenti:

  1. E' da parecchio che ho voglia di mollare tutto,
    ma non perchè sia stancodi quel che ho,
    è perchè sento sempre più forte il bisogno di misurarmi,
    non ho una meta, è il viaggio da solo che vorrei fare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me invece non è il bisogno di misurarmi a spingermi, ma anche se ho una meta (forse!) il viaggio è comunque importante, perché ci sono tanti modi per arrivare dove si vuole: c'è la scorciatoia, l'inganno, la prevaricazione. Un bel viaggio a vele spiegate in tutta serenità, metaforicamente parlando, è quanto di meglio ci si possa augurare.

      Elimina
  2. No no, a vele senza metafora,
    con la barca a vela!

    RispondiElimina
  3. Non sai quanta voglia ne ho io... Però più che di mollare, ho voglia di cambiare e di avere il coraggio di mettermi in gioco.
    Buona giornata cara Alice.
    Miky

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il tuo metterti in gioco ha a che fare con la fotografia? No, perché se hai bisogno di una spinta, te la do io. Mi sorprendo ogni volta a leggere che sei "appassionata di fotografia dilettante autodidatta". Sei molto di più. Sei bravissima.

      Elimina
  4. Un passo alla volta, con l'aiuto della formula della felicità.
    Mi piace.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche a me la formula della felicità è piaciuta tantissimo. Avere soddisfazione nel rispondere ad un bisogno o risolvere un problema a qualcuno...non so...è un cerchio che si chiude.

      Elimina
  5. Ciao! volevo leggerlo quel libro, poi me ne sono completamente dimenticata!
    Ora lo segno nella lista dei libri da comprare, e spero mi aiuti davvero a capire cosa voglio fare nella vita!
    grazie per la tua recensione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao e benvenuta.
      Oddio, non posso dire che a fine lettura io abbia visto la luce.. però, secondo me, dà degli ottimi spunti per esorcizzare le nostre paure, o meglio la paura che abbiamo dei cambiamenti.

      Elimina
  6. Purtroppo spesso ,anche se sappiamo bene cosa potrebbe renderci felici, facciamo fatica ad accettare l'idea che per ottenerlo dobbiamo affrontare dei cambiamenti, dei sacrifici e, a volte, anche qualche rinuncia. Perchè, diciamolo chiaramente, se si vuole davvero realizzare un sogno non è necessario un libro a farci capire la strada da seguire; ce lo dice l'istinto ed il buon senso!
    A proposito di libri ho appena terminato la lettura di "Orgoglio e Pregiudizio" e devo dire che l'ho apprezzato. Anche se non l'avessi saputo è evidente che è scritto da una donna considerando che i pensieri dei personaggi superano di gran lunga le loro azioni ... e questo è tipico delle donne; cercare sempre il "non detto", le verità nascoste dietro ad ogni gesto ed ad ogni parola.
    Nei romanzi le storie vanno quasi sempre a finire bene ma, nella realtà, spesso capita di attribuire giudizi sbagliati senza poi aver mai il modo di smentirli...
    Un romanzo che descrive molto bene il modo in cui, a volte, i pensieri si agitano nella mente ( e nel cuore )delle persone, un libro molto introspettivo; la Austen è abile nel farci sentire lo stato d'animo dei protagonisti anche se forse qualche sfumatura inaspettata avrebbe reso i suoi protagonisti più "reali" e meno personaggi.
    Concludendo direi comunque che Jane Austen è stata una piacevole scoperta, una lettura che confermo decisamente più adatta alle donne proprio per lo stile di narrazione....così decisamente femminile.
    Un saluto e buon fine settimana.

    RispondiElimina
  7. No, non serve un libro per realizzare i propri sogni, ma quando il sogno non è ben definito, quando ti ritrovi a non sapere bene cosa vuoi, leggere che è una sensazione comune, che anche altre persone hano gli stessi dubbi e gli stessi blocchi mentali aiuta. Poi lo so da me che le bacchette magiche non esistono e che dipende tutto da noi. Forse è proprio questo il problema. Forse sono io a essere "sbagliata". Oggi, fosse per me, starei a letto tutto il giorno.
    Quanto alla Austen..."cercare sempre il "non detto", le verità nascoste dietro ad ogni gesto ed ad ogni parola", già a noi donne piace tanto. Siamo così, dolcemente complicate, tanto per citare Ruggeri, andiamo a fondo delle cose e forse da questo gli uomini avrebbero qualcosa da imparare. E che dire della sua modernità? Per vivere nell'800 aveva le idee chiare la signorina e tanta dignità, molto più di certe donne di oggi. Ho visto il film "Becoming Jane" recentemente con una splendida Anne Hathaway ed è stato interessante cogliere aspetti della sua vita che si sono riflessi nelle sue opere.
    Un abbraccio e buon fine settimana Mr. Loto


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sei sbagliata, nessuno di noi lo è! ;-)
      E' vero che quando si ha una pò di confusione in testa può capitare di sentire, leggere o vedere qualcosa che ci aiuta a far accendere la famosa "lampadina" ma, in fondo, è la necessità di arrivare ai nostri desideri(magari ancora indefiniti)a farci notare e percepire nel modo giusto certe cose.

      Concordo con l'estrema modernità di Jane Austen.

      A presto.

      Elimina
  8. Ciao Alice... se ti ricordi qualche tempo fa ero combattuta sulla possibilità di cambiare, affrontare un qualcosa di "nuovo" per ritrovare la passione che sentivo spegnersi in me, o tenermi quello che avevo... alla fine ho scelto di cambiare perchè quella formula di felicità ha un senso... ora subisco i pro e i contro di quella scelta, ma ero preparata... e anche se mi trovo in un nuovo ambiente dove ancora fatico un pò a fare conoscenze nuove e che mi costringe ad andare di qua e di là per mantenere questi nuovi ritmi, ho ritrovato il mio "scopo" per cui ho lo stimolo ogni giorno di combattere e avvicinarmi sempre più al mio obiettivo finale... E' giusto ci siano paure, ma è anche giusto prendere tra le mani il nostro sogno...a tal punto da mettere tutto in discussione. Le riflessioni che, su suggerimento di quel libro, hai proposto le condivido pienamente... un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che mi ricordo Blumoon. Sono contenta per te. Hai avuto coraggio e anche se adesso è dura, sapere che stai andando nella direzione che ti soddisfa ti dà molta forza. Sono sempre più convinta dall'idea di condivisione e di empatia e sono questi punti che ho voluto sottolineare in mezzo a tanti altri.
      Un grosso in bocca al lupo, di cuore.

      Elimina
  9. Cara Alice, mi hai sicuramente stimolata alla lettura di questo interessante ed originalissimo libro! Tutti abbiamo, credo, dei sogni più o meno nascosti, consci o inconsci, e ogni tanto fa bene prendere un attimo di tempo per riflettere su cosa stiamo facendo, dove stiamo andando e dove si collocano i nostri sogni in questo processo.
    A presto,
    Laura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere che ti sia sembrata interessante questa segnalazione. Hai ragione, cosa saremmo senza i nostri sogni?

      Elimina
  10. Ciao. Vedo che sei sempre nei primi avamposti, con tutta la tenacia e l'aggressività che serve per organizzare qualcosa di bello e di nuovo. Sono proprio contenta. Io ho avuto miliardi di altre robe da fare e riemergere è una fatica titanica. Devo finire di chiudere qualche capitolo per poterne aprirne altri e quando sarà il momento apprezzerò libro e consigli. Per ora sono ancora in piena apnea; ma forse riesco a recuperare un boccaglio, da qualche parte e allora riuscirò a riemergere!

    RispondiElimina
  11. Ho letto il resoconto delle tue fatiche: coraggio (e in effetti sì, troppi maschi!). Per quanto riguarda me alterno momenti di sconforto a momenti di rabbia incontenibile. Ho un fegato così. Ma ce la faremo. Stammi bene, Claudia.

    RispondiElimina
  12. Ah ah ah Alice! sconforto e rabbia.rabbia e sconforto.Però a volte speranza ed entusiasmo, a volte paura a volte dubbi a volte gioia ed energia. Quando ci si avvicina "pericolosamente" ai nostri progetti, anche se un po' torbidi, il turbinio di emozioni è pazzesco e non sepre facile da gestire... ma ci fa sentire VIVI e in fondo è più importante questo viaggio che la meta.A volte le mete cambiano durante il tragitto, l'importante è mettersi in viaggio. Secondo me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già, l'importante è mettersi in viaggio Patty. Io invece mi sto solo rodendo il fegato. E tu, invece? Stai facendo progressi col piano B?

      Elimina
  13. Ciao Alice era un po' che non passavo da qui. Mi ero persa il tuo post su "Mollo tutto". Anche io l'ho letto tutto di un fiato e ti devo dire che qualche spunto me l'ha dato. Ho visto anche la nuova grafica: uaooo :D!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao fungo! (Hahaha) Secondo me non dice niente di trascendentale, ma mette a fuoco i pundi deboli di chi si vuole rimettere in gioco. Il mio punto preferito resta la condivisione del sogno, perciò se tu ci riesci e hai bisogno di aiuto..io ci sono.

      Elimina
  14. "l'importante è mettersi in viaggio"
    verissima e bellissima frase!

    RispondiElimina
  15. Già, più facile a dirsi che a farsi però.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma siamo già a metà strada quando iniziamo consapevolmente "il viaggio"!

      Elimina