lunedì 23 luglio 2012

E poi, non volevi cambiare lavoro?

Oggi hanno posto la parola fine alle trattative azienda-sindacati. E forse non solo alle trattative.
Per chi non sa di cosa sto parlando rimando a questo post.

L'azienda è convinta di aver ottenuto un buon risultato. I sindacati sono convinti di aver raggiunto un accordo soddisfacente.

In mezzo ci siamo noi che ci sentiamo presi in giro da tutte le parti. Qualche frecciatina l'ho lanciata, perché passare anche per scemi, mi sembrava decisamente troppo. E' sputare sul piatto dove mangi non stare lì a guardare mentre distruggono tutto? Però, non so perché, a molti piace prenderlo dove non batte il sole e dire anche grazie, e scusate il francesismo.

E così la maggior parte di noi si è salvata con i contratti di solidarietà e per qualcuno invece non c'è stato verso. Come la ragazza che ho salutato oggi pomeriggio. Venerdì hanno detto che nel suo ufficio non c'era più l'esubero dichiarato giorni prima. Oggi pomeriggio, invece, l'esubero c'era e ha dovuto raccogliere le sue cose. Sicuramente hanno pensato di farle passare un fine settimana tranquillo. Sì, sì, deve essere così.

Ho deciso. In ufficio appenderò al muro delle cose stupide, uscite dalle bocche più disparate, un grande cartello con scritto  CARPE DIEM!

Sì perché con gli uffici dimezzati e organizzazione delle ore tutta da vedere, potrà capitare di non incontrare più alcuni colleghi di altri uffici con i quali abbiamo solitamente bisogno di confrontarci. Perché qualcuno potrebbe lavorare tutti i giorni mezza giornata, qualcuno potrebbe lavorare due settimane sì e due no, qualcuno due giorni e mezzo sì e due e mezzo no. Insomma...COGLI L'ATTIMO se hai bisogno di parlare con qualcuno. Ah beh, sì, ci sono le mail. Scriveremo dei tomi interi....

L'altro giorno ho raccontato come stanno le cose a mia figlia. A lei è bastato sapere che farò meno ore per essere contenta e poi ha aggiunto: "E poi, non volevi cambiare lavoro?"
Mi ha fatto sorridere. Ho perfino pensato di lasciare un bigliettino a chi so io, dicendo:

"Grazie Dott. x, oggi ha reso felice mia figlia. So che non era nelle sue intenzioni, ma tant'è"

Quello che non sa mia figlia, però, è che tante persone che lavorano lì non hanno intenzione di cambiare lavoro.
Quello che non sa mia figlia è che a fronte di mezza giornata di lavoro, lo stipendio si ridurrà di poco.
Ma quello che non sa mia figlia è anche che quell'integrazione di stipendio arriverà dalle casse dello Stato.

Perciò, a costo di apparire retorica, è anche grazie agli Italiani che manterremo parte dello stipendio.
So che anch'io ho contribuito alla cassa integrazione di altri lavoratori, ma non posso fare a meno di pensare che sono soldi rubati, una volta di più, dalle tasche sbagliate.







14 commenti:

  1. In questi casi non sono soldi rubati allo Stato. Sono altri i casi. Un abbraccio

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  2. Non sono soldi rubati! E prendi una goccia della positività di tua figlia e vivi questo momento come un'occasione. Un'occasione per ripensare la tua vita lavorativa: è il momento giusto per farlo. Ragionavo qualche giorno fa sulle pensioni: per come saranno le nostre pensioni, per noi conviene "inventarsi" un lavoro che faremo fino alla fine dei nostri giorni e che potremo lasciare già avviato ai nostri figli. Insomma il temporaneo lavoro dipendente come trampolino per un futuro lavorativo tutto nostro. In tempo di crisi usciranno sicuramente progetti sull'auto-imprenditorialità femminile: val la pena di pensarci (approfittando delle ore di lavoro in meno no :D!). Quando vuoi, la mia mail,anche solo per sfogarti ce l'hai...
    Un abbraccio forte!

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  3. Ciao cara, sottoscrivo quello che scrive Eu e soprattutto quello che scrive Simonetta: prendila come un'occasione per ripensare a tutto. E caspita, bellissima l'idea del lavoro dipendente come trampolino per un futuro lavorativo tutto nostro! E sono convinta, convintissima, che come arrivano le crisi, arrivano anche le riprese, e chi nel frattempo ha saputo o potuto reinventarsi sfrutterà maggiormente la ripresa.
    Che carina tua figlia: sul momento mi è venuto da dirti "sì, scrivi il biglietto al Dott. X", ma poi ci ho pensato e temo che potrebbe non capirlo fino in fondo potrebbe anche pensare di essere un super figo...:-)
    Un abbraccio e se vuoi sfogarti hai anche la mia mail!
    ps: e pensiamo a qualche progetto insieme, se vuoi! :-)

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  4. @tutte
    Lo so che non sono soldi rubati, ma resto dell'idea che prima di sfruttare gli ammortizzatori sociali bisognerebbe ridurre i compensi di chi non è capace di mandare avanti un'azienda e ridurre tante consulenze da decine di migliaia di euro. O no?
    So che a qualcuno do l'impressione di sputare nel piatto dove mangio, ma è l'esatto contrario... non riesco a tacere il fatto che c'è chi lo sporca questo piatto. Ho parlato anche troppo in assemblea, magari un giorno o l'altro mi danno proprio un calcio sul sedere.
    Detto questo, parlavo proprio oggi con la mia collega del fatto che vogliamo prendere per le corna questa situazione. Forse ci sbatterò il muso, ma il mio animo sognatore non può arrendersi così, senza combattere. Perciò, tranquille non ho intenzione di abbattermi, il mio voleva essere solo lo sfogo di chi vede un'ingiustizia e non riesce a starsene zitta.
    Sono sicura anch'io che l'imprenditorialità femminile prima o poi avrà la sua rivincita. Dobbiamo crederci, perché è giusto darsela finalmente questa opportunità.
    Un'ultima cosa: ho visto i vostri commenti durante la pausa pranzo quando ho controllato velocemente la mia mail personale: mannaggia a voi, mi avete fatto venire l'occhio lucido! Grazie di cuore.
    E per finire, la prima che visualizza un progetto batta un colpo! Io ci sono, anche solo per dare una mano. Contateci.

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  5. Ho sempre pensato che la vita sia come una foglia sul fiume: bisogna seguire la corrente. A ben vedere secondo me, alla fine, ha ragione tua figlia.

    A presto.

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    1. Sì Mr. Loto. Ha ragione mia figlia. Ma anche se la consapevolezza che si sia chiuso un periodo della mia vita è sempre più forte, i legami con le persone sono ancora forti. E prevale il dispiacere.
      Ma è giunto il momento di girare pagina. A presto

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  6. Ciao Alice, ti ho trovato tramite La Solita Mamma a cui sono arrivata tramite W&W di cui comincio a capire meglio il funzionamento visto che può mettermi in contatto con altre mamme che sognano di fare le blogger ma poi capiscono che è appunto un sogno.
    Quello che dice SM lo condivido, soprattutto i progetti di imprenditorialità (anche io sono a part-time) però confesso che io al momento ho ancora difficoltà a capire come sfruttare le mie competenze.
    Tua figlia ha espresso l'innocente ma realistico pensiero che sanno esprimere così semplicemente e chiaramente solo i bambini :)
    Io sono un'informatica per esempio e sto cercando di focalizzare come potrei sfruttare quello che so fare inizialmente per trovare un secondo lavoro proprio sfruttando le ore che ho libere e poi chissà!
    Piacere di avervi incontrate.

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    1. Ciao e benvenuta. Sono anch'io su W&W. Credo che avremo modo di "sentirci". Il dibattito da La solita mamma continua. E vedo che l'argomento interessa molto.
      A presto

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  7. ... scusa se mi intrometto in temi di tutt'altro tenore... (temi che cmq in qs periodo mi toccano un sacco) ... ma passa da me a ritirare un premio! ciao

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    1. Grazie grazie. Ti assicuro che un motivo per cambiare il tenore di questo tema...non mi dispiace per niente, anzi. Hai portato una ventata di spensieratezza. Grazie ancora.

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  8. E' proprio vero che spesso sono i nostri genitori o, come in questo caso, i figli a dire una piccola frase che, se magari non mette tutto a posto, se non altro ci fa vedere le cose da un altro punto di vista!

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    1. Sì, forse è farla più semplice di quello che è, ma va bene così.
      Ciao Laura.

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  9. Bisogna vedere i lati positivi della cosa: avrai più tempo per tua figlia, e anche, come ti hanno già detto qui sopra, per inventarti qualcosa di alternativo.

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    1. Sì è tutto vero, voglio essere positiva, ma l'amarezza nasce per quello che, se riesco, mi lascerò alle spalle. Ho passato metà della mia vita in questa azienda, ho dei bellissimi ricordi, ho lavorato con brave persone ma anch'io ho dato tanto. Ti pare possibile non sentirsi tristi? Tutto quello che finisce lascia un senso di vuoto.

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