mercoledì 17 dicembre 2014

Circo Massimo - continua

Le mie giornate al Circo Massimo continuano ad essere fonte di perplessità.

Quello che non riesco a mandare giù è che non sfruttino le persone per le proprie competenze.

Per giorni e giorni DP non ha saputo far altro che trovarmi dei lavoretti da poco, come andare in macchina a prendere o portare ricevute nei comuni vicini e a farle da autista per tutta una mattinata.

Lavoro da quasi trent'anni e francamente è già abbastanza deprimente ritrovarsi alla vigilia dei cinquanta senza lavoro, senza dover sopportare i comportamenti più o meno consapevoli dei dipendenti pubblici.

La Pubblica Amministrazione non può assumere, le persone in mobilità sono a sua disposizione a costo zero, se ne deduce che sia cosa buona e giusta approfittare delle competenze che queste persone hanno accumulato negli anni, invece di assegnare lavoretti come stampare etichette e imbustare lettere. Per carità se serve, si fa anche quello, ma non solo ed esclusivamente quello e dà un po' fastidio essere considerai dei jolly a cui affibbiare quei lavoretti che gli altri non hanno voglia di fare. soprattutto quando ti accorgi che sanno fare quelle due cose in croce e spesso non hanno iniziativa per migliorare la qualità del loro lavoro.

Con la stessa nonchalance, invece, negli ultimi giorni mi hanno affidato un lavoro di una certa responsabilità, abbandonata a me stessa, libera di gestirmi come meglio credo. Nel privato non sarebbe mai accaduto. Questa cosa mi fa pensare....fiducia o incoscienza?

Come amministrativa non dovrei andare in giro in macchina, se non eccezionalmente. Invece, fin dal primo giorno mi hanno assegnato anche la consegna dei pasti agli anziani.
Alle undici meno un quarto riempio i sacchetti con le vaschette già confezionate dalla ditta che eroga il servizio e quindi parto alla volta dei miei sette "vecchietti", fiancheggiando campi e percorrendo strade tutte uguali, tanto che all'inizio avevo paura di perdermi (e non che io viva in una metropoli, eh).

Non l'avevo presa bene, lo confesso. E' quel genere di cose che se uno decide di fare volontariamente è una cosa, mentre se ti viene imposta da persone che ti considerano "a loro disposizione", ti girano un attimo!

Ma non mi sono mai rifiutata, anche se poi in ufficio combino poco, perché non c'è continuità, è tutto un prendere in mano carte e rimetterle giù.

E alla fine l'ho presa come era giusto prenderla. Ho capito che adesso come adesso, quel tragitto e quelle tre parole che faccio con le persone, forse, sono la cosa più utile di tutta la mattinata.

C'è una signora che tutti definiscono un po' cattivella, (che a me invece fa tenerezza, e che ogni giorno mi chiede se posso portare dentro il sacchetto e ogni giorno mi ringrazia con un velo di lacrime) che mi accoglie con un sorriso e con un "me atu portà da magnar, bea?" (mi hai portato da mangiare, bella?), oppure un'altra signora che mi chiede della mia famiglia, dei miei figli, e mi fa gli auguri per la "me famejeta", o una signora ultranovantenne che per ringraziarmi del mio interessamento per il menu, mi ha detto che pregherà per me, se mi fa piacere, ...beh tutto questo non ha prezzo. 
E il giorno che sono rimasta a casa mi ha fatto piacere che abbiano notato la mia assenza e rivedendomi mi abbiano chiesto se fosse tutto a posto.

Forse da gennaio ( e poi spero proprio che salti fuori un lavoro) faranno fare il servizio a qualcun altro. Si sono resi conto che non riesco a concludere molto in ufficio.

Alla fine, so già che mi dispiacerà.

4 commenti:

  1. Spero che tu possa prenderti qualche giorno di vacanza dal Circo Massimo durante il periodo natalizio!
    Vorrei farti gli auguri per un Natale sereno e un grande in bocca al lupo per l'Anno Nuovo, che ti porti il lavoro giusto per te <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie! Ricambio di cuore gli auguri e spero che nell'anno che viene si sistemino le cose che ti hanno tolto un po' di serenità. Auguroni!!

      Elimina